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Il Bilancio previsionale alla prova dell’Aula, ed ecco le cifre

Avviata in via Capruzzi la “due giorni” di Consiglio regionale dedicata all’esame dei documenti finanziari ed all’approvazione del Bilancio di previsione del 2018 e bilancio pluriennale 2018-2020. Il primo giorno di seduta è stato dedicato al dibattito generale, a cui è seguito l’intervento dell’assessore al bilancio, Raffaele Piemontese, con l’illustrazione delle misure assunte dal governo regionale per il prossimo esercizio finanziario. Nella fase dibattimentale sono stati  numerosi gli interventi in scaletta, sia da parte dei rappresentanti di opposizione al governo Emiliano che da parte di quelli di maggioranza. Ma al centro della seduta è stato lo spazio occupato dall’intervento illustrativo dell’assessore Piemontese che, dopo aver precisato il contesto finanziario nazionale in cui si inserisce anche il bilancio pugliese, caratterizzato come ormai da anni da continue riduzioni di trasferimenti economici statali, ha affermato: “Nel 2018, il contributo delle Regioni italiane sarà di 12,95 miliardi di euro, sia in termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto”. E questo – ha spiegato Piemontese – significa che quest’anno la Regione Puglia non dovrà chiudere con un pareggio di bilancio pari a zero, ma sarà necessario produrre un avanzo di bilancio di 187 milioni di euro e ciò, quindi, vuol dire che la capacità degli spazi finanziari della Puglia sarà inferiore, perché dovrà scontare una parte dei tagli sul pareggio di bilancio, imposto dalla normativa. E, nell’accennato contesto di tagli ai trasferimenti, l’assessore della giunta Emiliano al ramo ha chiarito che il governo pugliese ha “elaborato un bilancio che ammonta ad 1 miliardo e 100 milioni di euro”, con “una pressione fiscale che rimane invariata per il 2018”, perché sono state mantenute tutte le agevolazioni in essere, confermando un’aliquota Irpef che – a detta dello stesso Piemontese – è tra le più basse d’Italia. Infatti, ha sottolineato inoltre Piemontese: “La Regione Puglia si attesta tra le Regioni con il livello di tassazione più basso a livello italiano”. Nei dettagli, l’esponente del governo regionale ha poi chiarito che sono state confermate tutte le agevolazioni e detrazioni per le famiglie numerose. In particolare, ai contribuenti con più di tre figli a carico spetterà anche per il 2018 una detrazione di imposta di 20 euro per ciascun figlio, in proporzione alla percentuale e ai mesi di carico, a partire dal primo, compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi o affidati. Detrazione che sarà incrementata di 375 euro per ogni figlio con disabilità. Parlando poi di cifre, Piemontese ha detto che tra i punti più qualificanti della manovra c’è la spesa complessiva per il personale regionale, che ammonta a 158 milioni di euro. Una previsione, questa, che – ha precisato l’assessore – “tiene conto delle risorse relative ai dipendenti delle ex Province transitati nei ruoli della Regione”. Inoltre, ha specificato sempre lo stesso Piemontese, “negli anni 2017 e 2018 la Regione Puglia, in quanto Regione virtuosa nel rapporto tra spesa del personale e entrate tributarie non vincolate, usufruisce dell’innalzamento dal 25 al 75% della percentuale del turn over”. Situazione, quest’ultima, che nel corso del 2017 ha consentito l’assunzione di 91 persone tra i vincitori del concorso Ripam Puglia, 35 disabili e, per l’anno prossimo, è prevista la stabilizzazione di 285 dipendenti del personale precario, oltre all’assunzione di ulteriori 63 idonei del concorso Ripam per categorie D e 22 idonei del concorso relativo alle categorie “C”. E questo, secondo Piemontese, sta a dimostrare che sul punto il governo regionale di cui fa parte sta lavorando bene. Infatti, ha evidenziato l’esponente dell’esecutivo pugliese: “Siamo il Governo regionale che sta dando una prospettiva di lavoro concreta a decine di giovani che hanno partecipato a concorsi pubblici e garantendo un futuro migliore a dipendenti che fino a questo momento hanno vissuto con contratti precari”. Un altro importante elemento del bilancio sottoposto all’esame dell’Aula ed evidenziato da Piemontese è quello  dei 151milioni di euro assegnati al cofinanziamento di tutti i fondi europei di sviluppo e di investimento. “Abbiamo rimodulato – ha affermato ancora l’assessore – il mutuo Bei e nel 2018 abbiamo la disponibilità di oltre 150 milioni di euro che svilupperanno complessivamente, con la quota nazionale ed europea, un volume di investimenti di circa un miliardo di euro”. In tema di trasporti, oltre alle risorse del Fondo nazionale, che è pari a 390 milioni di euro, in Puglia sono stati previsti ulteriori 124 milioni di euro sulle politiche del trasporto regionale. Anche in questo settore sono state confermiamo le agevolazioni vigenti, che prevedono per tutti i pendolari pugliesi un abbattimento del costo degli abbonamenti pari a 10 punti percentuali, rispetto alle tariffe ordinarie del trasporto locale. E  questo sviluppa per la Regine una spesa di 6 milioni di euro, oltre a 2 milioni di euro che servono a coprire le agevolazioni per determinate categorie svantaggiate. Riconfermati anche per il prossimo anno in bilancio i 10 milioni di euro di interventi per la connettività sociale e l’integrazione scolastica dei disabili, il mezzo milione di euro per il contributo all’acquisto delle parrucche per i pazienti oncologici, i 12 milioni di euro delle azioni mirate per la non autosufficienza e le nuove povertà, il milione di euro per il recupero e riutilizzo di eccedenze alimentari (una nuova proposta di legge), i 16,5 milioni del Fondo globale socio-assistenziale, i contributi a favore delle associazioni a tutela degli invalidi, i 350.000 euro per l’assistenza ai malati oncologici, i 4,5 milioni per l’ampliamento dell’impiantistica sportiva in Puglia, i 3 milioni e 200mila euro di fondo per la prima dote per i nuovi nati, il milione e 400mila euro per i trasferimenti alle aziende sanitarie per l’assistenza economica ai pazienti psichiatrici. Importanti, per il governo regionale pugliese, anche gli stanziamenti in materia sanitaria, ossia 20 milioni di euro per le quote degli investimenti relative agli acquisti di attrezzature sanitarie, manutenzioni straordinarie degli immobili, e 10 milioni di euro per il contratto integrativo della medicina generale, necessari a garantire i recenti accordi sottoscritti con i medici. Stanziati anche 10 milioni di euro i contributi agli enti locali per il diritto allo studio, 7 milioni 600mila euro di trasferimenti all’Adisu interamente dedicati alle borse di studio, ai prestiti d’onore per gli studenti universitari, oltre ad uno stanziamento specifico di 5 milioni di euro per il sostegno agli interventi di efficientamento energetico, ed altri 3 milioni di euro per i distretti urbani del commercio. Sul turismo e sulla cultura, lo stanziamento per il 2018 è di 16,5 milioni di euro. Sei milioni di euro a sostegno dei Comuni per contrastare le discariche abusive per la decontaminazione dell’amianto.  “Questo – ha concluso Piemontese –  è il bilancio 2018 della Puglia, un bilancio che guarda al sociale e guarda al sociale sulla base dei numeri, sulla base degli investimenti fatti. Abbiamo ripreso per 1,5 milioni i contributi per gli autistici che si avvalgono del metodo Aba, con un incremento rispetto alla cifra che abbiamo trovato all’inizio di questa legislatura”. E, in fine, si è detto “orgoglioso” per come è stata orientata la spesa, che partendo dal sostegno ai cittadini più deboli punta all’innovazione in tutti i settori che riguardano la vita del territorio regionale. Oggi (ndr – per chi legge venerdì) la sessione di Bilancio prosegue con gli emendamenti e la messa ai voti di questi e finale della stessa legge. Un banco di prova, questo del Bilancio, sia per il governo regionale che per il presidente Michele Emiliano in primis, che al di là delle polemiche esterne ed interne alla sua maggioranza, a fine seduta attesterà l’effettivo stato di salute politica della coalizione uscita vincitrice dalle urne nel 2015 in Puglia e che ora – secondo alcuni addetti ai lavori – potrebbe non avere più lo stesso grado di compattezza di allora.
Giuseppe Palella


Pubblicato il 22 Dicembre 2017

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