Cultura e Spettacoli

Il blitz di Torre del Sale

All’interno del Parco Naturale Regionale Salina di Punta della Contessa, qualche km a sud di Brindisi, tra Capo di Torre Cavallo e Punta della Contessa, sorge Masseria Villanova, già abbazia di Santa Maria de Ferorellis, un complesso ecclesiale di rito greco (vedi immagine). Una notte del 1734 ne presero possesso ignoti sbarcati nelle vicinanze. Chi costoro, gli ultimi predoni provenienti dall’altra costa adriatica o da più lontano, il nord Africa o l’impero ottomano, scesi a terra per fare preda di merce umana da destinare al mercato della schiavitù, che nel Settecento viveva gli ultimi scampoli di benessere? In nessuna cronaca dell’epoca si parla di razzia di uomini e donne in quel di Masseria Villanova. Allora, a che pro sbarcare di notte e occupare quel fabbricato? Per capire, può essere d’ausilio il fatto che, allora, quella costruzione, che era munita di una torre, era nota come Torre del Sale… Nel 1465 la stessa area funzionava come Regia Salina. Era stata voluta da Ferdinando I d’Aragona per reperire i fondi necessari al risanamento e al ripopolamento della città, in precedenza colpita prima dal terremoto e poi dalla peste. La torre di cui prima, dunque, fungeva da deposito del sale. Chiunque l’abbia occupata quella notte aveva come unico obiettivo una risorsa tanto preziosa quanto mal custodita : qualche tonnellata di sale. Quello di Torre del Sale dovette essere un colpaccio, un blitz pianificato da professionisti mesi prima col sostegno di basisti e l’utilizzo a terra di manovalanza assoldata tra il sottobosco della malavita. Quell’impresa criminale non portò bene alla Salina, che cominciò a non rendere più come una volta. Con la fine dello sfruttamento della risorsa, malgrado un tentativo di riuso nell’Ottocento, l’area degradò in palude. La successiva bonifica, avvenuta nel dopoguerra canalizzando i due fiumiciattoli (Le Chianche e Foggia di Rau) che sfociano in quest’area, ha trasformato la stessa in una zona umida sottoposta a ‘protezione speciale’. Esteso 214 ettari, il Parco Naturale  Regionale Salina di Punta della Contessa offre rifugio alla tartaruga Emys orbicularis e a quattordici specie migranti tra cui beccacce di mare, cigni, folaghe, aironi, germani reali e morette ; nell’area sono state costruite alcune ‘vedette’ da cui è possibile dilettarsi nell’osservazione degli uccelli. Tornando a Masseria Villanova e all’annessa Torre del Sale, il fabbricato versa da tempo in condizioni di degrado. Involuta in parcheggio abusivo, Masseria Villanova solo poco tempo fa è stata sgomberata dei tanti mezzi agricoli che ignoti tenevano lì parcheggiati. In compenso a Brindisi si parla sempre più insistentemente di ripristino di questa importante risorsa con l’impiego di fondi comunitari. Chissà.

Italo Interesse


Pubblicato il 14 Luglio 2018

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