Cultura e Spettacoli

Il Boccascena di Artemisia

Magia dei nomi. Proust ne fece un culto. Quando felici, taluni nomi intrigano ed eccitano la fantasia. Prendi un ‘ Il Boccascena di Artemisia’… Boccascena è termine di tradizione che designa il divisorio fra platea e palcoscenico. Ma oggi è stato ribattezzato ‘quarta parete’, espressione che evoca la cosiddetta sospensione del dubbio che aleggia fra un operatore di finzione, quale è il teatrante, e il fruitore o destinatario della finzione stessa, ovvero lo spettatore. Il boccascena, insomma, è una sorta di inquietante anti-luogo dove forme distinte di realtà (o di non-realtà) entrano in contatto. Si può passare dall’una all’altra, come succede all’Alice di Carroll col suo specchio. E’ il luogo dell’essere e del non essere… E Artemisia? Racconta il Mito che questo era il nome della moglie di Mausolo, satrapo della Caria, Alla morte del marito, Artemisia fece elevare in suo onore un monumento funebre passato alla storia e incluso fra le sette meraviglie del mondo antico ; le rovine di tale mausoleo sono ancora visibili a Bodrum, antica Alicarnasso, in Turchia. Artemis (da cui  Artemisia) è poi il termine con cui i Greci chiamavano la dea maestra della caccia, nota ai Romani come Diana. E ancora questo nome dalla rotondità musicale fa tornare in mente Artemisia Gentileschi, la celebre pittrice romana di scuola caravaggesca vissuta nella prima metà del Seicento. Questa donna talentuosa e fierissima pur al prezzo della pubblica esecrazione non esitò a denunciare il suo violentatore, il maestro di pittura Agostino Tassi, trascinandolo in un processo passato alla Storia… Il Boccascena di Artemisia, dunque. L’espressione, suggestiva sembra alludere ad una possibile scorciatoia verso un universo femminile alto e di grande temperamento…  E le donne promettono d’essere le grandi protagoniste de Il Boccascena Di  Artemisia, che da domenica scorsa è la ‘casa’ della Associazione Culturale Artemisia (la sede è a Bari in via Principessa Iolanda n° 1). Frutto dell’appassionata volontà di Maria Passaro, Mariella Lippo e Franca Pastore, Il Boccascena Di Artemisia ambisce ad essere un polo di aggregazione e divulgazione culturale che funzionerà pure come sala prove, sede di mostre, di laboratori teatrali e di spettacoli per soci ; sarà inoltre la sede del Premio Letterario Fortuna, nonché del Premio Attore Artemisia. L’attività è partita avantieri con la presentazione dei laboratori teatrali che saranno ospitati : ‘Volere Volare’ (a cura della Compagnia del Sole), ‘Far ridere è una cosa seria’ (con Fabiano Marti e Monica De Giuseppe) e ‘Il gioco del teatro’, laboratorio per bambini e ragazzi curato da Monica de Giuseppe. – Nell’immagine, Artemisia Gentileschi, ‘Autoritratto come allegoria della Pittura’ (1638-1639) ; olio su tela, 98,6×75,2 cm, Royal Collection, Windsor.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 26 Settembre 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio