“Il bonus da 200 euro del governo? Una mancetta degna di una campagna elettorale”
“Il bonus da 200 euro del governo? Una mancetta degna di campagna elettorale”: il presidente degli imprenditori pugliesi, presidente di Confindustria, dottor Sergio Fontana è duro e critico sul bonus da 200 euro una tantum deliberato dal governo.
Presidente Fontana: nella trasmissione Dritto e Rovescio Paolo Del Debbio è stato severo nel giudizio sul bonus da duecento euro una tantum del governo. Lei che ne pensa?
“Concordo con il conduttore. Quella decisione non è strutturale e noi invece abbiamo bisogno di interventi strutturali, non a pioggia o a casaccio. A mio avviso sono soldi buttati dalla finestra, una specie di mancetta degna di una campagna elettorale. In poche parole non risolvono il problema”.
Come fare?
“Bisogna puntare tutto su politiche attive del lavoro, non su regalie. Abbiamo bisogno di politiche che mettano al primo posto il lavoro e per questo bisogna che la politica sia fatta con la P maiuscola da gente competente, che capisca sia di lavoro che di industria. Oggi spesso questo non accade”.
Che altra situazione negativa vede?
“Non abbiamo nè un piano industriale degno di questo nome, da tempo, e neppure un piano energetico e paghiamo tale circostanza con la dipendenza da altre nazioni come la Russia. Non è serio affrontare il tema della povertà e della scarsezza di mezzi con regalie, uso volutamente questo termine. Come industriali siamo contrari a questo bonus”.
I duecento euro vanno anche a chi gode del reddito di cittadinanza…
“Altro errore. Io contesto lo stesso reddito di cittadinanza in quanto doveva essere transitoriamente di assistenza a chi ha perso il lavoro. Il reddito lo produce solo il lavoro e non l’ assistenza. Una nazione evoluta fa in modo che si incentivi il lavoro e non l’assistenzialismo”.
Che misura propone?
“Bisogna mettere i soldi nelle tasche dei lavoratori, la gente deve lavorare. Questo accade solo abbattendo gli oneri contributivi per le imprese. In questo modo, abbassando il costo del lavoro, guadagnano lavoratori e imprese e possiamo mettere in circolo l’ economia. Con stipendi più corposi il lavoratore potrà persino risparmiare e spendere. In questo modo si viene a creare un circuito virtuoso perchè così il lavoratore e la sua famiglia possono spendere del denaro rimasto a fine mese”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 10 Maggio 2022