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Il ‘boomerang’ delle stabilizzazioni: “basta illudere i nostri giovani precari”

E’ ancora botta e risposta tra rappresentanti di maggioranza e minoranza in via Capruzzi, sulle stabilizzazioni del personale precario alla Regione Puglia. Ieri sono stati il presidente del Gruppo Sel, Michele Losappio e il consigliere forzista Ignazio Zullo a tornare in argomento. Il primo concordando pienamente con la Segreteria regionale della Funzione pubblica/CGIL che ha chiesto “formalmente” alla Giunta di procedere alla pubblicazione della graduatoria dei precari della Regione che la legge approvata dal Consiglio prevedeva entro trenta giorni. Di giorni ne sono trascorsi più del doppio, ma di quella graduatoria, richiesta a gran voce –ovviamente…- dai diretti interessati, non c’è ancora traccia. Del resto l’Assessorato al Personale ha correttamente proceduto con la pubblicazione dell’avviso pubblico a predisporre le procedure e tutti gli elementi finalizzati alla graduatoria, per cui non si capisce quali motivi ne impediscano la pubblicazione, atto propedeutico alle necessarie e previste proroghe dei contratti in scadenza. Oltremodo critico, anzi, caustico Zullo: <> Zullo, inoltre, ricorda che c’è una legge impugnata, ma ancor di più la legge di Stabilità che vieta nuove assunzioni nel biennio 2015/2016, fatta eccezione per i vincitori di concorso già espletati e per la ricollocazione degli esuberi dei dipendenti provinciali, dichiarando nulle le assunzioni effettuate in violazione del divieto. <>. Già, tutti quei giovani precari che, probabilmente, hanno avuto l’unico titolo di merito di aver partecipato al momento giusto alla selezione giusta via Internet, imbeccati da parenti e amici con le chiavi altrettanto giuste in assessorati, uffici e servizi della Regione Puglia. Poi è stata lunga e tortuosa la strada che avrebbe dovuto condurre alla loro, sospirata stabilizzazione, attraverso contratti a termine rinnovati di anno in anno, di mese in mese, fino a maturare requisiti che, con una semplice ‘domandina’ su carta semplice, doveva consentire di sedersi dietro alle scrivanie della pubblica amministrazione, a tempo indeterminato. E, francamente, è stato chiedere troppo alle leggi dello Stato….

Francesco De Martino


Pubblicato il 30 Gennaio 2015

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