Il brivido non si è ancora spento
La storia del rock, non solo italiano, è ricca di scioglimenti, scissioni e riunioni. Da questo punto di vista quella dei Goblin continua ad essere la più tormentata a distanza di oltre quarant’anni dalla nascita della band originale. Risparmiando al lettore le complesse vicende che si sono intrecciate intorno al nome del noto folletto presente nel folclore di alcuni paesi, passiamo a dire dell’ultimo cambio di pelle : I ‘Simonetti’s Goblin’ sono in vita dal 2014 ed hanno al loro attivo due dischi : The Murder Collection nel giugno 2014 (contenente l’ennesima rivisitazione di classici) e Horror Box nel gennaio 2015, contenente un EP con la rivisitazione di quattro brani estratti da ‘Profondo Rosso’ e la ristampa arricchita da inediti di due LP del solo Simonetti solista (‘Opera’ e ‘Demoni’). Intorno a Claudio Simonetti si raccolgono oggi Bruno Previtali (chitarra), Cecilia Nappo (basso) e Titta Tani (batteria) . Questa la formazione che venerdì scorso allo Showville ha inaugurato la XXXII edizione di Time Zones. Quasi un migliaio gli spettatori, richiamati dalla singolare formula : La proiezione di ‘Profondo Rosso’ con la band di Simonetti ad eseguirne dal vivo la celebre colonna sonora. Un esperimento ben riuscito, almeno nei momenti in cui il commento musicale al film di Argento è preponderante. Perché anche la migliore incisione rock diffusa dal più sofisticato sistema di amplificazione non regge il confronto con l’impatto vibrante di una rock band dal vivo. Al termine del film Simonetti e compagni si sono esibiti per un’altra oretta scorazzando per il loro repertorio mentre sullo schermo tornavano le immagini, ora di altri film horror targati Goblin, ora di effetti psichedelici. Un rock datato quanto si vuole, ma sempre “sano e solido”. Uno spettacolo utile anche a raggiungere una convinzione : a parte ‘Profondo Rosso’ i Goblin (e loro ‘derivati’) hanno musicato in prevalenza film mediocri. Non si può tralasciare di dire che in apertura di serata sul palco erano saliti i Father Murphy, un duo italiano composto da Freddie Zanatta e Chiara Lee e attivo da quasi vent’anni nel campo della nuova psichedelica e del noise rock. Una musica, la loro, dal colore cupo e ieratico, vicino al tema dell’occulto e del connesso rituale. Qualche buon momento. Modesta la presenza scenica, forse però condizionata dall’assenza di una scenografia ad hoc (impensabile, data la disposizione del palco in chiave Goblin). Non rilevanti le proiezioni geometriche che hanno accompagnato questa performance nel finale. – Prossimo appuntamento Time Zones : dal 17 al 19 ottobre all’Auditorium Vallisa dove Paolo Panaro e Gianni Lenoci daranno vita a ‘Progetto Proust’, parte I (la parte II andrà in scena nello stesso contenitore, dal 23 al 25 ottobre). – Nell’immagine, David Hemmings in una scena di ‘Profondo Rosso’
Italo Interesse
Pubblicato il 16 Ottobre 2018