Cronaca

Il ‘bubbone’ dei Consorzi, tra manutenzioni e servizi inesistenti

I rappresentanti del pianeta agricolo hanno chiesto a presidente e assessore pugliese di essere convocati

L’ultimo schiaffo al mondo agricolo arrivato dai consorzi commissariati pugliesi ha provocato una reazione più contraria, che uguale…in barba alle leggi della fisica. “Non possono essere gli agricoltori e i cittadini a pagare il tributo 630, considerando che il Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia non provvede nemmeno alla manutenzione ordinaria del territorio, dunque nemmeno offre il servizio di cui richiede il pagamento. Invece di essere un ente al servizio degli agricoltori e della totalità dei cittadini, questo è diventato un incubo, soprattutto per le imprese agricole”, sbotta Giuseppe De Noia, presidente di CIA Agricoltori Levante, tornando con forza su una questione che agita il mondo agricolo pugliese da anni. A dargli manforte, è anche Gennaro Sicolo, presidente regionale di ‘CIA Agricoltori Italiani di Puglia’ e vicepresidente nazionale dell’organizzazione, che al presidente Emiliano ha già chiesto di convocare le organizzazioni agricole. “Il contributo 630 è relativo a interventi di manutenzione ordinaria del territorio che riguardano la sicurezza di tutta la collettività, dunque deve essere la Regione a farsi carico di costi che non possono e non devono gravare sui consorziati, che siano agricoltori o comuni cittadini”, ha ribadito il presidente di CIA Puglia”. Ma in attesa che l’amministrazione regionale convochi le parti o, meglio ancora, revochi tasse e tributi iniqui, le acque restano molto agitate bel settore agricolo. La richiesta di pagamento del tributo 630 da parte del Consorzio è iniqua e rappresenta una forma di contribuzione che verrà osteggiata in ogni sede, promettono i rappresentanti di categoria. “Le richieste di pagamento del tributo 630 sono illegittime e vessatorie sia che si tratti di pochi euro richiesti ai cittadini in possesso di fabbricati, che agli agricoltori per un servizio che non ricevono. Lo ripetiamo: quel servizio gli agricoltori non lo ricevono. Emiliano convochi subito le associazioni, insieme agli assessori al Bilancio Piemontese e all’Agricoltura Pentassuglia, per definire il piano di saldo e stralcio dei tributi sino ad ora richiesti e costituire la nuova governance di nuovi consorzi di bonifica senza le zavorre del passato. La situazione rischia di precipitare e trasformarsi in una bomba sociale a causa dell’imbarazzante immobilismo da parte delle istituzioni”. Una posizione, quella di CIA Puglia, più volte ribadita per la totalità dei diversi Consorzi di Bonifica commissariati, vale a dire per l’intera regione a esclusione della sola Capitanata, unica area in cui enti consortili della bonifica funzionano normalmente”. Insomma, occorre azzerare anche il pregresso attraverso il saldo e stralcio delle cartelle di pagamento degli ultimi anni e porre fine allo scempio dei Consorzi di Bonifica commissariati. LO sanno tutti, oramai, che, nei fatti, i Consorzi commissariati da anni non sono più in condizione di svolgere il proprio ruolo e di erogare servizi. E così emettono le cartelle di pagamento che -come dice qualcuno – “…puzzano di zolfo”. Le manutenzioni ordinarie e straordinarie del territorio sono molto deficitarie, spesso assenti, per non dire delle opere di adeguamento e ammodernamento delle strutture irrigue, o della progettazione e del recepimento di fondi ordinari e straordinari indispensabili per affrontare la questione idrica e quella del contrasto al dissesto idrogeologico. Insomma, lo dicono gli agricoltori e i loro rappresentanti e non solo che gran parte della Puglia da troppo tempo sconta una situazione che si è fatta insostenibile. E che, anzi, non è degna di uno dei sistemi agricoli regionali più importanti d’Italia, sicchè Cia/Puglia ha già sollecitato più e più volte il varo dei nuovi piani di classifica, per fissare nuovi parametri per il calcolo di tributi che dovrebbero essere ancorati ai servizi effettivamente svolti: enormi i ritardi accumulati rispetto alla necessità di nuove infrastrutture irrigue, per non parlare, infine, delle tariffe per l’acqua ad uso irriguo eccessivo. Incredibile, infine, che di fronte a questo sfascio gli uffici e servizi agricoli non abbiano adeguatamente informato i vertici dell’esecutivo regionale, provvedendo a convocare i rappresentanti del mondo agricolo pugliese…

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Marzo 2023

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