Cronaca

Il ‘calvario’ del Reddito di dignità: niente graduatorie, accessi e informazioni

 

Ma quale reddito di dignità: è tutto un tragico ‘bluff’. Luigi Cipriani, segretario del Movimento “Riprendiamoci il Futuro”, a distanza di un anno dal tanto decantato ‘Red’, acronimo che sta appunto per reddito di dignità, fa sapere che solo a Bari ci sono migliaia di cittadini con ISEE (denuncia dei redditi) inferiore alla somma dei 3 mila euro i quali non hanno mai ricevuto alcun contributo. Peggio ancora: non è mai stata fornita loro alcuna risposta, sia positiva e/o negativa! A dirla tutta migliaia di famiglie bisognose, dopo essere state illuse, non sanno più a chi rivolgersi. L’ex consigliere comunale barese, a conferma di quanto detto, rileva che non è mai stata mai resa pubblica alcuna graduatoria, nel rispetto della privacy, con le sole iniziali e

data di nascita (così come avviene per altre graduatorie). <>. Che fare a questo punto? Altro aspetto di grave violazione della trasparenza, per Cipriani, riguarda il sito Istituzionale del RED, gestito dalla Regione Puglia: non vi è alcun numero telefonico a cui chiedere informazioni e/o chiarimenti. Che fare anche a questo proposito? Eppure all’inizio del’anno passato il consiglio regionale aveva approvato a maggioranza il ddl contenente le misure di contrasto alla povertà tanto volute dalla giunta Emiliano. Potevano accedere al ReD pugliese tutte le persone e famiglie residenti in Puglia da almeno un anno, con reddito Isee familiare non superiore a 3mila euro, compresi i cittadini stranieri che hanno la propria residenza, ovvero il luogo in cui hanno la dimora abituale in Puglia, da almeno 12 mesi. La prima stesura prevedeva fino a un massimo di 600 euro al mese per circa 60mila pugliesi, ogni anno. Pare siano oltre 30mila le domande presentate dai pugliesi e la maggioranza degli ammessi ha almeno un figlio minore, molti altri hanno due figli o un figlio neonato (da 0 a 36 mesi) e il 25 per cento dei beneficiari è composto da nuclei familiari monogenitoriali (separati, madri sole), l’età media è di quarant’anni, in prevalenza sono donne, il livello di scolarizzazione è medio”. Il beneficio economico del Red, che a regime mira a raggiungere 20mila nuclei familiari all’anno, varia fra i 240 e i 600 euro mensili, per un massimo di cinque componenti il nucleo familiare, anche se come Cipriani sono in tanti a mettere in evidenza problemi e difficoltà per l’eccesso. <>, le ultime parole dell’arrabbiatissimo ex consigliere comunale per far sentire la voce degli aventi diritto al ReD. Molto più arrabbiati di lui, naturalmente…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Giugno 2017

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