Cronaca

Il canile comunale doveva essere pronto a novembre e invece…

 
 
Doveva essere consegnato in questi primi giorni del mese di dicembre, il nuovo Canile Comunale e invece per i volontari dell’Associazione Cani Abbandonati Onlus si tratta di aspettare perché, come dicono in molti, il primo cittadino barese sta prendendo in giro l’ACA e i cittadini rispondendo, su ‘Facebook’, alle domande riguardanti anche i due rifugi a stabulazione libera, dichiarando che saranno pronti a breve. L’ACA, invece, preferisce tornare all’attacco lancia in resta in difesa dei suoi cani denunciando innanzitutto la mancata realizzazione del canile a Palese costruito anche per merito della stessa associazione guidata dall’ex consigliera Anna Dalfino dopo una sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo (TAR Puglia, sent. n. 21/ gennaio 2003). Ma nel ‘cajeur de doleance’ di chi pensa a trovare rifugio ad animali in molti casi randagi, c’è posto anche per il rifugio da costruire sempre su suolo dell’ASI su concessione d’un terreno in comodato d’uso gratuito di proprietà del Consorzio, la cui Delibera (n° 16/09)è stata firmata, oltre che dal Direttore generale Pugliese, anche dal Sindaco Emiliano, Presidente ASI. Il rifugio dell’ACA sarebbe stato realizzato dal Consorzio, su progetto presentato dall’ACA, a firma dell’Architetto Dioguardi, in cinque mesi e dato in locazione per diec’anni su garanzia, da parte del Comune, d’una Convenzione triennale con l’Associazione per il mantenimento degli animali e sarebbe stato ultimato alla fine del 2009 e finalmente i centocinquanta cani custoditi dall’ACA alla Pensione del Vassallo, a cui l’Associazione barese paga mensilmente 3mila euro, sarebbero stati trasferiti in luogo più dignitoso. E non dove sono ora, in una struttura fatiscente, con recinti le cui porte e reti sono così arrugginite da costituire un enorme pericolo per i volontari impegnati per le pulizie e la cura dei cani risiedenti. “Purtroppo, malgrado le mie continue richieste al Sindaco di stipulare la Convenzione ( come per Legge 12/95) triennale con l’ACA,  non c’è stata alcuna risposta, né con le diffide ad adempiere e né con la Legge 241/90. L’enigma è stato risolto –continua la Dalfino- dopo tante reiterate proteste per questa mancanza, oltre che di rispetto, anche di quella democrazia partecipata tanto decantata in campagna elettorale, da una convocazione da parte del Direttore generale, Vito Leccese, dal Direttore della Ripartizione Ambiente, Enzo Campanaro, e dalla delegata all’ambiente Maria Maugeri”. La quale, racconta ancora Anna Dalfino, dopo vari preamboli aprì, sul tavolo un grande foglio con delle soluzioni di rifugi a stabulazione libera. Il messaggio era chiaro e cioè: proponiamo all’ACA la soluzione di un rifugio a stabulazione libera al posto di un “suo” rifugio. “La mia immediata protesta è stata motivata soprattutto da una proposta assurda che veniva fatta da chi dovrebbe tutelare il benessere degli animali ed essere grata ad una Associazione quale l’ACA che con l’operazione della realizzazione di un “suo” rifugio su terreno concessole dal Consorzio ASI, assumendosi la responsabilità del pagamento annuale di locazione per 10 anni   alleggeriva di gran lunga il Comune di Bari consentendogli di utilizzare i due rifugi a stabulazione libera che dovrebbero essere pronti un giorno o l’altro per le altre associazioni che custodiscono circa seicento cani, non solo quelli microchippati a nome del Comune di Bari, ma anche altri randagi liberi che, a conclusione della realizzazione del canile comunale potrebbero essere tolti dalla strada poiché costituiscono pericolo per la salute e  l’incolumità pubblica, evitando cosi’ di  mandarli nei canili privati”. Questo, dunque, l’atteggiamento dell’ex consigliera comunale da sempre in prima linea per i quattro zampe più vicini all’uomo, comportamento che ha sempre fatto irritare la consigliera-delegata alla Tutela dell’Ambiente Maria Maugeri nonostante l’inspiegabile ostruzionismo di un’Amministrazione che non ha consentito all’ACA di realizzare il “suo” rifugio ove trasferire i cani del Vassallo. Discorso a parte, poi, il rifiuto di rinnovare la Convenzione con l’ACA esistente per tutto il 2008 che le ha consentito di pagare mensilmente i 3mila euro di fitto al Vassallo e tutte le altre spese di gestione. “Questo inspiegabile  comportamento ha determinato all’Associazione il crollo economico sin dall’inizio del 2009, in quanto la struttura del Vassallo, pur essendo autorizzata, è stata messa a ‘par condicio’ con le strutture abusive delle altre associazioni. Per questo motivo l’ACA ha dichiarato alla Ripartizione Ambiente l’impossibilità  a effettuare il pagamento mensile di locazione al Vassallo dato l’esiguo contributo, attenendosi al rispetto del Regolamento Comunale n° 122/91 che prevede che il Comune a seconda delle esigenze diverse che contraddistinguono le gestioni individuali delle associazioni, può riconoscere , attraverso l’erogazione dei contributi,  le pensioni per cani,  in attesa della realizzazione del canile comunale (Legge 26/06 art. 2)”, continua Anna Dalfino. La quale, in considerazione dell’imminente scadenza dell’ordinanza sindacale che avverrà il prossimo 31 dicembre, ha voluto verificare con i propri occhi la veridicità di quanto dichiarato pubblicamente dal Sindaco di Bari sulla fase conclusiva dei lavori di realizzazione del canile comunale e dei due rifugi a stabulazione libera. E così pochi giorni fa (precisamente il 24 novembre) la stessa Dalfino e alcuni suoi volontari si sono recati nel cantiere del canile comunale, constatando che l’esecuzione dei lavori è ad una fase iniziale di realizzazione del progetto, anche se la delegata all’Ambente, Maria Maugeri, aveva dichiarato (tempo fa) che a novembre esso sarebbe stato inaugurato. Ancora più angosciante è stato constatare lo stesso giorno, che i rifugi a stabulazione libera, in via Lindermann, sono pressocchè inesistenti dato che ad oggi esiste solo un’area circondata da un cordolo di cemento. A questo punto viene da chiedersi quali possano essere le intenzioni ed i provvedimenti che il Sindaco intende attuare sull’emergenza che si ripresenterà a fine anno, quando scadrà la sua Ordinanza , per quel che riguarda i circa centocinquanta cani della Pensione ‘Vassallo’, se non quelli di rinnovare una convenzione che consentirebbe di continuare ad assistere i cani là dove sono. Evitando di mandarli nel canile privato della ‘Mapia srl’, con ulteriori esborsi di danaro pubblico.
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 6 Dicembre 2011

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