Il Carro di Tespi non si ferma
Alle porte del capoluogo, nel territorio di Modugno, in parte avvolta da campagne devastate, si leva la Masseria Carrara, oggi un Centro di Educazione Ambientale gestito dal WWF. Tra le molte attività ospitate in questa bellissima struttura settecentesca c’è il teatro. Qualche settimana fa, invitata da Andrea Cramarossa, si è esibita una delle pochissime compagnie a carattere familiare ancora in circolazione in Italia. ‘Memoria, storia di una famiglia teatrale’ è allestimento di Scenica Frammenti basato sull’omonimo libro edito recentemente da Titivillus e che reca la firma di Francesco Niccolini e Loris Seghizzi ; quest’ultimo, raccolto per vie (molto) traverse un ‘testimone’ che ha già tagliato il nastro dei cento anni, si appresta a scrivere la storia del secondo centenario di famiglia. L’uno specchio dell’altro, libro e spettacolo raccontano una vicenda umana che malgrado il colore casareccio e la dimensione picaresca ha dell’epico, perciò ispira rispetto. In ‘Memoria’ non c’è spazio per i mostri sacri della prosa, i grandi impresari, i palcoscenici leggendari ; niente alberghi a cinque stelle, niente sarte e cameriere al seguito, vagon lits, ristoranti, camerini sfarzosi e botteghini inoperosi per sold-out. La realtà è una religione del teatro diffusa senza aureole sul capo raggiungendo con qualunque mezzo paesini di montagna o altri posti dimenticati e confidando per lo più nel ‘cappello’ e nel dono in natura. Un repertorio enorme, variegato, in gran parte originale e offerto senza risparmio (secondo l’uso antico uno spettacolo poteva ospitare un dramma, una o due farse e canzoni, sketch, barzellette….). Interpretato con bravura dallo stesso Loris e da sua madre Vincenza Barone, ‘Memoria’ è in sostanza la lunga storia d’amore e di teatro condivisa da quest’ultima col compianto Franco (Seghizzi). Un rievocare lieto, appena nostalgico e che si consuma nelle forme del teatro di narrazione e, in parte, secondo gli stilemi dell’inchiesta da piccolo schermo (felice il senso di profondità dell’azione). Musiche eseguite a vista e non, tutte coerenti col segmento storico attraversato, accompagnano proiezioni episodiche ; di particolare impatto le immagini relative all’ultima guerra per la forza con cui partecipano l’eroismo di questo andare in scena pur in mezzo a contingenze sventuratissime. ‘Memoria’ ha valenza didattica ; più che insegnare cos’è il teatro o celebrare gli ultimi epigoni del Carro di Tespi, sembra suggerire la strada della gioia : Senza riflettori non muoiono sogni e vocazioni. Pure nel teatro ‘a profilo discreto’ ci si realizza. Come giocando al calcio in C2 al posto che in Champions League o scrivendo su un piccolo Quotidiano anziché su Time.
Italo Interesse
Pubblicato il 27 Agosto 2013