Il centrodestra continua la sua battaglia contro le “mancanze” di Emiliano
Sono ventuno i punti di criticità dell’amministrazione Emiliano, individuati dal centrodestra barese, che ne avrebbe volentieri elencati quarantadue, ma che alla fine ha preferito essere sintetico. In nove lunghi anni, “le opere di Michele Emiliano sono rimaste incompiute – ha sostenuto il coordinatore dell’opposizione, Ninni Cea – Incompiuto è proprio la parola che meglio descrive il lavoro portato avanti dal primo cittadino. Inizialmente, nel lontano 2004, quando la sua candidatura venne ufficializzata, Emiliano affermò che si sarebbe posto in una posizione di rottura rispetto all’amministrazione precedente, invece ha continuato a lavorare su quello che già era stato fatto”. I ventuno punti evidenziati dal centrodestra riguardano molteplici aspetti, primo fra tutti la sicurezza della città, nei confronti della quale il primo cittadino non ha messo in atto nessuna forma di prevenzione, con un conseguente aumento del numero di furti e rapine. Secondo elemento di criticità: Punta Perotti, un’area urbanistica sulla quale, dopo l’abbattimento dei palazzi e la realizzazione di un’area verde, nulla è stato fatto e “che ben presto dovrà essere restituita ai suoi legittimi proprietari” ha sentenziato Ninni Cea. Emblema dell’incompiutezza è senza dubbio la Caserma Rossani, “sono passati oramai cinque anni dalla permuta, ma ad oggi non sappiamo ancora che cosa né sarà di uno spazio nel cuore della città”. Punto caldo, la cultura, nel cui settore è evidente una totale assenza da parte dell’amministrazione comunale. Il commissariamento del Petruzzelli, utile per risanare i conti pubblici; il Teatro Margherita, ancora in stato di abbandono; i piccoli teatri, “a cui l’amministrazione avrebbe dovuto concedere un sostegno mirato. Al contrario – ha proseguito il coordinatore Cea – ha costretto le compagnie teatrali ad accollarsi mutui inaccessibili”. Ed ancora, le fontane in acqua sul Lungomare barese, “dodici buchi nell’acqua” ha sentenziato il consigliere Costantino Monteleone. Il Comune, dopo essersi reso conto dell’inutilità delle fontane, ora cerca di recuperare i pezzi di ricambio con la scusa di reperire materiale di ricambio per altre fontane cittadine. La rete stradale in cattivo stato; la gestione delle aziende partecipate con un bilancio in rosso; la cattiva gestione dei rifiuti; il Parco Fibronit, di cui si è persa traccia ed la costruzione del nuovo carcere. Questi gli altri punti evidenziati tra i banchi dell’opposizione, che rincara la dose, ponendo l’accento sul mancato decentramento, “sono cambiati ben quattro assessori, eppure il tema caldo del decentramento non ha ancora trovato alcuna risposta – ha sostenuto Ninni Cea – Mentre le periferie si sentono sempre più abbandonate a se stesse. Basti pensare al quartiere Carbonara e a Palese, che hanno addirittura rivendicato la propria autonomia”. Il filobus di Carbonara, di cui non si vede alcuna traccia; la Condotta Matteotti e la fogna di Pane e Pomodoro, che per anni ha scatenato polemiche e dissapori; il Lungomare San Girolamo, per il quale ora si attendono i tempi dei bandi europei. Ed ancora, l’edilizia giudiziaria “con le tre brillanti idee del nostro sindaco, che puntualmente non sono state realizzate, come l’arcipelago della giustizia, il nuovo Palazzo di Giustizia e l’utilizzo dell’ex ospedale militare Bonomo come nuova sede degli uffici giudiziari”. Tra le opere incompiute spiccano via Argiro e via Sparano, ma anche le piste ciclabili, “tanti piccoli segmenti non collegati tra di loro”; il giardino Bucci, opera lasciata a metà; l’Asse Nord-Sud, il cui cantiere è stato abbandonato e il cui “pilastro sarà realizzato in acciaio su base di cemento armato, con un conseguente aumento del costo di completamento. Tutto a causa di uno studio geologico, avvenuto dopo i tempi previsti e che ha evidenziato la presenza di cavità pericolose per una costruzione di quel tipo” ha spiegato il consigliere Stefano Miniello. “Inoltre, alla fine di questo secondo mandato – ha poi proseguito Ninni Cea – ci chiediamo che fine abbiano fatto i 300mila posti di lavoro promessi dal sindaco Emiliano”. Insomma, molti sono i punti di criticità sottolineati dall’opposizione barese, con un’unica eccezione goliardica. Molti consiglieri dell’opposizione infatti avrebbero gradito poter partecipare al banchetto di cozze e crostacei di cui il sindaco Emiliano ha usufruito l’anno scorso.
Nicole Cascione
Pubblicato il 10 Luglio 2013