Cronaca

Il centrodestra tra lo stallo e i ticket elettorali tardivi

L’unica via d’uscita alla situazione di stallo in cui è finito il centrodestra pugliese dopo la rottura politica tra Forza Italia e Francesco Schittulli (inizialmente candidato unico alla presidenza della Regione per la coalizione) è la formazione di un ticket tra l’ex presidente della Provincia di Bari, già in corsa, ed il candidato indicato sabato scorso da Fi, Adriana Poli Bortone. Però, il nodo da sciogliere è se a guidare la coalizione, come candidato presidente, deve rimanere Schittulli e Poli Bortone da vice o viceversa. E questo al momento è un problema che appare irrisolvibile. Infatti, entrambi i fronti contrapposti sono d’accordo sulla composizione del ticket, ma non sul ruolo che ciascuno dei due esponenti deve avere nella formazione del binomio. Il responsabile pugliese di Forza Italia, Luigi Vitali,  punta alla candidatura a presidente dell’ex sindaco di Lecce ed al declassamento di Schittulli a vice, mentre l’area “fittiana” di Fi, insieme al Nuovo Centrodestra ed a Fratelli d’Italia (partito  della Poli Bortone), punta a mantenere a capofila della coalizione il professor Schittulli. Come è noto, la diatriba politica all’interno del centrodestra pugliese si è complicata a seguito della presa di posizione di Schittulli avvenuta alla vigilia di Pasqua, quando l’allora candidato unico del centrodestra aveva dettato le sue condizioni a tutte le forze politiche della sua coalizione ed, in particolare, all’area di Fi rappresentata dall’eurodeputato Raffaele Fitto, a cui Schittulli aveva chiesto di presentare una propria lista civica, come alle precedenti regionali, ed a Vitali, rappresentante ufficiale del partito, di mettere in lista tutti i consiglieri regionali uscenti, oltre che i nomi di candidati forti, prescindendo dalla diatriba scoppiata in Fi tra Berlusconi e Fitto. Condizioni, come si ricorderà, in parte accolte sia da Vitali, che aveva garantito la ricandidatura di tutti gli uscenti di Fi, sia da Fitto, che ha assicurato la presenza di una sua lista civica, ma ha insistito affinché Schittulli imponesse a Fi di mettere nelle liste anche altri nomi a lui vicini. E su quest’ultimo diktat di Schittulli si è verificata la rottura con Forza Italia. Infatti, ha dichiarato ieri Vitali: “Forza Italia é stata cacciata da Schittulli, nel silenzio complice degli alleati che oggi fingono di meravigliarsi, perché si é opposta ai diktat di Schittulli che voleva imporre a me e al presidente Berlusconi i nomi da inserire nelle nostre liste”. E, continuando, eccepisce: “Un’ingerenza mai vista prima alla quale non abbiamo voluto piegarci, e per questo siamo stati messi fuori. Questi sono i fatti. Chi sostiene il contrario mente vergognosamente”. Poi, con riferimento a quanto dichiarato dal presidente di FdI, Giorgia Meloni, che – a detta di Vitali – ritiene Fi responsabile della rottura del centrodestra pugliese, lo stesso Vitali ha precisato: “Sanno tutti che ci hanno espulso dalla coalizione e che da quel momento noi ci siamo ritenuti liberi” di fare alleanze e individuare un nuovo candidato presidente.  “La Meloni – per Vitali – può fare la scelta di Schittulli ed é legittima, però non può dire che noi abbiamo lasciato la coalizione. Quanto a Schittulli, Vitali ha inoltre precisato che, “avendoci mancato di rispetto istituzionale e politico, e avendo ritenuto con superbia e arroganza di fare a meno di Fi, non potrà mai più essere il nostro candidato”. “Poi – ha chiarito ancora il segretario pugliese di Fi – possiamo fare l’accordo, tutto quello che vogliamo, ma non con lui candidato. Ormai la nostra candidata è la Poli Bortone”. E, proseguendo, Vitali ha spiegato: “Tutti dentro, quindi dentro Fitto, dentro Schittulli, dentro tutti quelli che vogliono. Però non siamo stati noi a disattendere i patti. Sono stati gli altri. In prima persona Schittulli con la colpevole partecipazione di Ncd e FdI che – conclude Vitali – non hanno detto una parola a difesa di Forza Italia che tanto avevano fatto perché aderisse alla candidatura di Schittulli”.  A sperare di poter essere il candidato presidente, oltre che di Fi, di tutto il centrodestra è invece la ex senatrice Poli Bortone che sulla questione è intervenuta ultimamente per precisare:  “Io sono fra quelli che sta continuando a vedere se si riunisce il centrodestra. Vediamo se 
come si arriva a una conclusione. Sono sempre dell’idea che lo si può e lo si deve fare in Puglia, perché non si può continuare ad andare dietro a chi trova sempre un pretesto per rompere il centrodestra”. Quanto alla causa della frattura nel centrodestra, Poli Bortone ha spiegato che “è stata la richiesta quantitativamente troppo forte di presenze di espressione ‘fittiana’ in Forza Italia, che non è stata accettata da Fi e che è stata invece fortemente voluta dal professore Schittulli”. “Il che – ha chiarito ancora l’ex senatrice leccese – ha rappresentato l’elemento di rottura. Su questo si è rotto il centrodestra”.  Quanto invece alla proposta di ticket ‘Schittulli-Bortone’, lanciata domenica scorsa da Fitto, Poli Bortone ha evidenziato che “Fitto ha collegato il ticket alla sua richiesta di mettere un certo numero di persone in Forza Italia”. Ed ha poi concluso: “Io non c’entro niente con la rottura e con chi sta continuando ad avallare la rottura invece di lavorare per trovare una sintesi”.  Come dire, in Puglia nel centrodestra c’è chi continua a lavorare per dividere anziché per unire. Quindi, le posizioni all’interno del centrodestra pugliese, ed in particolare di Fi tra ‘fittiani’ e ‘berlusconiani’,  al momento restano le stesse di prima. Anzi, forse, anche peggio con il nome della Poli Bortone in campo per Fi e Schittulli irremovibile per tutti gli altri.

 

 

Giuseppe Pallela


Pubblicato il 16 Aprile 2015

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