Cronaca

Il cittadino in ospedale come al fronte

Gli ospedali sono luoghi insidiosi. Succede talvolta di farvi ingresso malconci e di uscirne peggio conciati, se non morti. Ciò, aggiunto alla difficoltà che i danneggiati o i parenti del defunto incontrano nell’ottenere giustizia, spinge molta gente ad un atteggiamento prevenuto verso il sistema sanitario. Si spiegano così aggressioni e vendette a danno di dottori, infermieri e portantini. L’ultimo caso, almeno qui a Bari, risale a sabato scorso quando un altamurano pregiudicato, figlio di una donna in attesa di ricovero, dopo aver avuto un diverbio ha aggredito e ferito due vigilanti e tre agenti di polizia. In proposito Vitangelo Dattoli, Direttore Generale del Policlinico, ha rilasciato affermazioni amarissime e che suonano come una dichiarazione di resa. In effetti, dopo aver rinforzato alcuni presidi medici e posto due vigilanti armati nell’atrio del Pronto Soccorso, che altro si può fare? Quando per questioni di bilancio il numero di medici e infermieri di stanza al Pronto Soccorso non può essere che inadeguato, diventa ardua la gestione dei pazienti soprattutto in merito all’aspetto più delicato del problema, ovvero la definizione di una graduatoria di priorità ; problema che si aggrava quando chi accompagna gli ammalati reclama i propri diritti in modo perentorio, minaccioso o addirittura violento. Ciò che è accaduto al principale Pronto Soccorso della nostra regione è all’ordine del giorno in tutte le città italiane, grandi e piccole. Allora che fare, e siamo allo sfogo di Dattoli, ‘armare’ i Pronto Soccorso, attrezzarli come basi militari? E’ desolante l’idea che solo dinanzi ad agguerrite pattuglie di marò armati sono ai denti si arresterebbe una prepotenza che nessuna sciagura personale può perdonare. Qualche volta però i pazienti hanno ragione di alzare la voce. Perché accade che se nulla segnala in modo esplicito la gravità di un danno alla salute, al Pronto Soccorso ti snobbano, diventano sgarbati dinanzi alla prima rimostranza. Di contro, medici ed infermieri accusano l’utenza di abusare del servizio presentandosi per casi da nulla, come una contusione leggera, un comune mal di pancia o altre ‘sciocchezze’ a contrastare le quali basterebbero elementari conoscenze o al massimo il ricorso alla Guardia Medica. E veniamo all’altro tasto dolente : alla Guardia Medica i dottori in servizio sono due. Se il primo è in giro per visite, l’altro non può muoversi e, se richiesto di intervento, può solo rispondere : Venga lei, oppure chiami il 118… Quest’ultima modalità è la più consigliata poiché la presenza del medico a bordo dell’ambulanza consente di stabilire subito l’entità del caso e di assegnare al malato il giusto ‘codice di precedenza’, risparmiandogli un’anticamera che può anche rivelarsi fatale prima di vedere riconosciuta la gravità dello stato delle cose. La bravata dell’Uomo di Altamura è figlia di un clima sociale gravemente ammalato. Ecco un caso di incerta patologia, ricovero problematico e difficilissima guarigione.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 1 Ottobre 2014

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