Cultura e Spettacoli

Il clarinetto, arnese della musica

Martedì scorso alla Vallisa ha preso il via una micro rassegna che si inserisce all’interno della stagione del Collegium Musicum. ‘Gli arnesi del mestiere’ ha scopo dichiaratamente didattico essendo ciclo pensato principalmente per avvicinare alla buona musica chi ne è scientificamente allontanato dalla sottocultura egemone ; la rassegna prevede matinées con scolaresche. Tre giorni fa all’Auditorium Diocesano è stato il clarino il protagonista (i prossimi saranno il violoncello e il violino). Condotta da Paolo Comentale, la serata ha visto accendersi i riflettori su Giambattista Ciliberti, accompagnato al pianoforte da Piero Rotolo. Due interpreti eccellenti per una serata gaia, tutt’altro che all’insegna del formalismo. In programma partiture di Verdi, Gershwin, Stravinskij, Arnold e Templeton che a seconda dei casi erano pensate o adattate per clarinetto. E poi Paolo Comentale con la magia dei suoi burattini ; assai tenera una breve performance eseguita improvvisando sul tema di Otello e Desdemona. Consensi per questa formula che esce dalla rigida tradizione del Collegium Musicum e che nella mattinata dello stesso giorno –  così ci diceva Elio Soccoia – ha incontrato il favore della più ‘verde’ platea.  La preziosa ‘lezione’ tenuta da Comentale e Ciliberti ha consentito di scoprire un mucchio di cose a proposito di questo strumento. Per esempio : esiste una decina di  tipi di clarinetto ; il suo colore è tradizionalmente nero perché parliamo di un ‘arnese’ fatto in legno d‘ebano ; per suonarlo oltre alla respirazione circolare si può far ricorso alla tecnica dello slap tongue, consistente nel far schioccare la lingua sull’ancia per produrre suoni secchi e percussivi ; e l’ancia a sua volta consiste in una sottile linguetta mobile ricavata da un pezzetto di fusto di canna comune che inserita nel bocchino… Alcuni spettatori, forse, avranno storto il naso nel sentirsi trattati come scolaretti. Non è il caso di preoccuparsi di soggetti che non conoscono l’umiltà di leggere le note del libretto di sala, che pretendono di sapere tutto, che parlano per sentito dire. Poi, va’ a vedere, neanche sanno leggere uno spartito. Archiviato il primo incontro, vediamo nel dettaglio cosa ci riservano i due rimanenti. Come già anticipato, martedì 19 febbraio toccherà al violoncello di Giuseppe Carabellese che, accompagnato al pianoforte da Giulio De Iudicibus, converserà con Luigi Quaranta ; in programma musiche di J.S.Bach, Brahms, Schumann e Ciakowski. A chiudere ‘Gli arnesi della musica’ sarà il violino. Questa volta di scena sarà il M° Carmine Scarpati, con Angela Annese al piano e Arturo Cucciolla nel ruolo di conduttore ; in programma composizioni di Mozart, Beethoven, Frank, Debussy.

Italo Interesse


Pubblicato il 25 Gennaio 2013

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