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Il colpo di genio del comitato tecnico degli ex dirigenti all’Ersap

 

Nella regione dei conflitti di interesse e degli interessi sottobanco, dei concorsi taroccati, dei dirigenti storici, di quelli a termine, dei consulenti di stretta fiducia del presidente che si aggiungono alla “nomenclatura” interna in attesa di sistemarsi coi concorsi, tutti assieme appassionatamente, c’è anche chi per galleggiare, più o meno protetto, si aggrappa a comitati di controllo e gestione, che si tratti di nuovi parchi o raddrizzare i conti dei vecchi enti strumentali. Quella della “Politica di Risanamento” della Regione Puglia, con riferimento al Settore Riforma Fondiaria “ex ERSAP”, appartenente all’Assessorato alle Politiche Agroalimentari, rappresenta una storia di quelle veramente indicative di come funziona il meccanismo anche nella regione vendoliana per non perdere stipendi e cadreghe. Sarebbe interessante, ad esempio, capire come ed a chi sia venuta l’idea di creare un Comitato Tecnico Consultivo, “organismo di filtro e supporto della Giunta Regionale” per la definizione delle procedure di vendita dei beni della Riforma Fondiaria. Un comitato pieno di belle intelligenze addette al controllo delle delibere adottate dal Settore competente, come se non bastassero tutti i controlli contabili ed amministrativi previsti dalle norme in vigore. Leggi normali e leggi un po’ speciali, ma con tanto di visto e bollo regionale della Puglia. Ora, indipendentemente dal fatto che chi lavora all’interno di un qualunque Settore d’un qualunque Ente pubblico debba essere necessariamente a conoscenza di passaggi e procedure per le quali esistono norme  ben precise, il tutto nel Comitato di cui sopra per sanare il vecchio Ente di Sviluppo Agricolo Pugliese (Ersap) si riduce ad una sorta di controllo delle delibere prodotte dal settore stesso. E in tutta la Regione Puglia questo è l’unico Settore che ha bisogno di un organismo di controllo e di consultazione? Cosa strana, ma non tanto, se si considera che come sempre trattasi solo di liberare posti e distribuire incarichi. Vediamo. Non appena messo a riposo un bel po’ di anni or sono il vecchio dirigente del Settore Agricoltura, Berardino Eroli (con una congrua pensione comprensiva di tutti gli incentivi possibili) rientrava subito dalla finestra come componente di questo importante organo consultivo. Alla volenterosa dirigenza di Eroli, subentrava Domenico Signoriello, le cui deliberazioni venivano regolarmente controllate ed approvate dal precedente dirigente. E cioè Eroli. E qui il gioco diventava ancora più interessante, poiché appena andato in pensione (sempre con laute prebende incentivate) Signoriello – tra l’altro rappresentante sindacale della cara, vecchia CGIL – rientrava a sua volta come consulente esterno di provata professionalità, continuando a prendersi onerosi gettoni di presenza (vedi L. R. n.18/97, art. 3, comma 2 ) per ben due volte a settimana. Un’anomalia? Non tanto, una delle tante della Regione Puglia, ma questa forse un po’ di più, visto che in questo Comitato ci marciano ben sette componenti, per  un’attività che un Settore e una Giunta dovrebbero saper svolgere da sole, senza mettere in piedi inutili carrozzoni. E che dire dei dipendenti che  non hanno copertura politica o non godono delle simpatie del funzionario (che lì fa il bello e il cattivo tempo) e restano a lavorare, appesantiti da più compiti, mentre osservano i colleghi più fortunati passare il tempo (come del resto la famosa segreteria del Comitato Tecnico) o andare a casa in “missione” quasi giornalmente? Ma ciò non deve meravigliare perché, come spesso accade al cambio della guardia ai piani dirigenziali, molti cercano di aprirsi un bel varco per continuare a vivacchiare. Insomma, resta sempre valido il caro,  vecchio “…cambiare tutto per non cambiare niente”. Il tutto, naturalmente, in linea perfetta con la storia contorta della gestione della Riforma Fondiaria, sin dai tempi del presidente Buttiglione d’indagata memoria che arriva fino ai giorni nostri. Vendola o non Vendola. Per diverso tempo il settore Agricoltura regionale pugliese è stato affidato a chi, non avendo molte conoscenze nella materia di Riforma Fondiaria ed essendo impegnato in altro settore, si limitava a poche apparizioni e a firmare gli atti che gli vengono sottoposti. Chissà, andranno anche loro a finire nel Comitato Tecnico Consultivo, se dovesse resistere o aver resistito agli scandali ciclici, un volta in pensione? Dipenderà, come sempre, dalla qualità di agganci politici e/o sindacali. Intanto c’è anche chi, non contento delle tante entrate, da coscienzioso ex dirigente preoccupato della salute del suo ex Settore, in vista dei prossimi concorsi alla Regione Puglia, si sta dando da fare per stabilizzare presso gli uffici dell’Assessore al ramo qualche compaesano, profittando del momento più che mai propizio a simili giochetti. Come dicevasi…cambiare tutto, per non cambiare niente!

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Settembre 2014

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