Il Comune finalmente si decide: intitolata una via al maestro Vacca
Al Comune di Bari qualcuno si è finalmente ricordato di prendere in considerazione, per l’intitolazione di una via di Santo Spirito, una richiesta effettuata nel 2009 dall’organo interno di decentramento amministrativo territoriale dello stesso Comune, vale a dire la ex Prima circoscrizione (ora Municipio 5) che fin dall’allora, con delibera consigliare n. 10 del 20 Aprile dello stesso anno, aveva chiesto all’Amministrazione centrale barese di intitolare un’area pubblica cittadina all’insigne cittadino santospiritese Giuseppe Vacca, scomparso nel lontano 1977. Oggi, infatti, nella ex frazione costiera a nord del capoluogo il sindaco Antonio Decaro, l’assessore alla Toponomastica, Angelo Tomasicchio, e il presidente del Municipio 5, Giovanni Moretti, alle ore 11,30 interverranno alla cerimonia di scoprimento della nuova targa identificativa della ex prima traversa del Lungomare Cristoforo Colombo, che ha assunto la nuova denominazione di “via Giuseppe Vacca”, dopo che nel 2015 l’Amministrazione barese ha deciso di dare seguito alla richiesta circoscrizionale del 2009. Ci sono voluti ben sei anni, infatti, affinché dal Comune di Bari qualcuno si attivasse per mettere in atto una decisione a dir poco banale, perché quasi priva di costo (tranne la modestissima spesa della targa!), qual è quella della nuova intitolazione di una via esistente con denominazione generica, come nel caso in specie di via Giuseppe Vacca. Ed il deliberato del luglio 2015 della giunta Decaro con cui si accogliere la volontà consigliare del 2009 della ex Circoscrizione di Palese e Santo Spirito, stante ad alcune indiscrezioni provenienti da Palazzo di Città, pare che non sia stato neppure un atto di sensibilità spontanea dell’Amministrazione Decaro di voler finalmente dare corso, seppur con notevole ritardo, ad una indicazione che proveniva dall’istituto politico interno al Comune rappresentativo del territorio in questione, ovvero l’organo di decentramento amministrativo, ma che la presa in considerazione della delibera circoscrizionale, per il nobile gesto di titolazione toponomastica nella ex frazione di Santo Spirito al defunto maestro Giuseppe Vacca, sia alla fine scaturita quasi da un “atto di generosità” della giunta Decaro nei confronti della comunità di Santo Spirito che, avendo eletto alle amministrative del 2014 un consigliere nell’aula “Dalfino”, lo ha interessato per far pressione sulla competente Ripartizione alla Toponomastica affinché il Comune di Bari intestasse, in loco, al defunto maestro Vacca una via della ex frazione. Vacca che in vita era stato, tra l’altro, per ben 15 aveva rappresentato, in qualità di delegato del sindaco di Bari, l’Amministrazione comunale barese nella frazione costiera del capoluogo nell’epoca a cavallo fra l’inizio degli anni Cinquanta ed i primi anni Sessanta del secolo scorso. E che sia verosimile l’indiscrezione trapelata da Palazzo di Città è dimostrato dal fatto che la precedente amministrazione Emiliano non ha mai dato corso al deliberato circoscrizione del 2009 su Vacca. Anzi, come si ricorderà, il predecessore di Decaro per la toponomastica del territorio della ex Prima Circoscrizione ha adottato diverse nuove intitolazioni, dando seguito soprattutto a segnalazioni e richieste formulate da soggetti privati, trascurando del tutto invece una richiesta, come quella per il maestro Vacca, effettuata dalla Circoscrizione. E, come è noto, le segnalazioni prese in considerazione a suo tempo dall’Amministrazione Emiliano, quando assessore alla Toponomastica era Filippo Barattolo(Udc), a Palese e Santo Spirito in vari casi hanno mirato ad accontentare qualche candidato locale dell’Udc o, in taluni casi, i due eletti al Comune nel centrosinistra (Massimo Maiorano ed Antonio Bisceglie, entrambi del Pd) che, in primis, si preoccuparono di farsi intestare una via a qualche defunto del loro stretto cerchio familiare. Intitolazioni, queste, che quando non avevano l’evidente scopo di dare “nobiltà e gloria” ad un proprio ascendente, come nel caso del padre del consigliere Bisceglie, avevano l’obiettivo di fare clientelismo politico spicciolo, visto che i beneficiari dell’onorificenza in vita erano stati comuni ed anonimi cittadini, come tanti altri defunti palesini e santospiritesi. Per la cronaca, ricordiamo inoltre che Vacca era un bitontino di nascita trasferitosi poi a Santo Spirito che, di Bitonto era la frazione marinara. Dopo il diploma conseguito all’età di 18 anni nel celebre conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, in flauto, pianoforte e direzione bandistica, divenne direttore di cori al Teatro Petruzzelli e fondatore un concerto di alta classe nel Comune di Manfredonia (Fg). Successivamente si dedicò all’insegnamento di flauto, oboe e solfeggio presso il Conservatorio Nicolò Piccinni di Bari, nel quale divenne titolare di cattedra per l’insegnamento musicale delle specialità strumentisti che innanzi citate. Il maestro Vacca ancora oggi, a distanza di quasi quarant’anni dalla scomparsa, è ricordato a Santo Spirito per la sua generosità e disponibilità concreta, effettuata ai tempi in cui era delegato sindacale della frazione spesso con elargizioni economiche personali nei confronti di concittadini bisognosi. Fu un fervente militante della Democrazia Cristiana ed in quella parte politica vantava amicizie importanti che lo legavano ad alti e qualificati esponenti del partito, come l’onorevole Aldo Moro, ma riscuoteva apprezzamenti e stima anche tra esponenti di forze politiche rivali e contrapposte alla Dc. Però, il nome di Vacca a Santo Spirito è soprattutto legato alle trasformazioni operate nella frazione grazie al suo impegno da delegato sindaco, che riuscì a dare un nuovo e più prestigioso volto alla località marinara con la costruzione, nei primi Anni Sessanta del lungomare, facendo realizzare l’odierna piazza San Francesco e la zona del Mercato coperto di piazza Roma, oltre che importanti opere di adduzione idrica ed i due moli del porto così come si presentano oggi. Quindi, questa volta l’intitolazione di una via a Giuseppe Vacca, a differenza di alcuni precedenti casi verificatisi a Palese e Santo Spirito, seppur possa essere avvenuta per scopi politico clientelari, se non altro riguarda un cittadino distintosi per l’impegno e la generosità profusa in vita per la propria comunità. E, anche se in ritardo, è bene che sia stata fatta per ricordare un concittadino indiscutibilmente meritevole dell’onore ricevuto. Infatti, meglio tardi che mai. E di ciò se ne da atto a chiunque sia stato ad interessarsi ed farlo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 16 Giugno 2016