Cronaca

Il Comune si tiene il Moi e non pensa al Maab, ma chi lo vuole veramente?

Giornata importante e particolare, per così dire, quella di ieri per gli operatori del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso di via Caracciolo. Che finalmente hanno utilizzato per la prima volta i pass predisposti dalla ripartizione Sviluppo economico per poter accedere alla struttura. Allo svolgimento delle prime operazioni ha assistito anche l’assessora allo Sviluppo Economico Carla Palone, accompagnata dalla Polizia municipale, per verificare “personalmente” il funzionamento del nuovo sistema di controllo per l’accesso. L’iniziativa è stata avviata dall’amministrazione comunale a seguito di una serie di richieste provenienti dagli operatori, preoccupati per i troppi abusivi che entravano e uscivano dalla struttura mercatale. “Abbiamo voluto andare incontro alle esigenze manifestate nel tempo dagli operatori – ha commentato la Palone – prima tra tutte quella relativa alla possibilità di effettuare maggiori controlli all’interno dei locali del mercato ortofrutticolo. Ovviamente, trattandosi di una novità, è inevitabile registrare qualche problema nel corso della prima giornata. Siamo ancora in piena fase di rodaggio e sono certa che, con la collaborazione di tutti, il sistema funzionerà senza intoppi. In questo modo speriamo di consentire agli operatori di lavorare con maggiore serenità. Un altro risultato importante che siamo riusciti ad ottenere è la regolarizzazione di alcuni operatori abusivi che oggi, grazie a un percorso fatto insieme all’amministrazione, hanno avviato un’attività regolare”. Telefonino spento, invece, quando abbiamo cercato di chiedere all’assessora Palone cosa bolle nella pentola del nuovo mercato all’ingrosso che doveva essere entrato in funzione da tempo verso la periferia nord della Città e che rassomiglia sempre più a una vera e propria cattedrale nel deserto. Facendo lievitare –inutile dirlo- costi e spese di manutenzione e gestione per l’amministrazione pubblica. Eppure la Camera di Commercio, socio di maggioranza dell’infrastruttura insieme al Comune, vuole sono ancora impegnati a rivedere il conto economico dei costi di utilizzo dei box del primo lotto, affinché non ci siano spese spropositate per gli operatori, anche perché non esistono obblighi in quanto non sono stati stipulati contratti di locazione, ma raccolto solo manifestazioni di interesse da parte di diciotto dei quarantotto operatori del mercato ortofrutticolo barese. Senza contare che i box ultimati sono solo sedici. E dire che a essere fortemente più esposta dal punto di vista finanziario sembrerebbe proprio quella Camera di Commercio che da qualche mese sembra aver indirizzato le sue attenzioni verso la Fiera del Levante, lasciando volentieri il pallino del nuovo mercato costruito verso Mungivacca all’ente guidato da Antonio Decaro. E da Carla Palone, almeno a parole ottimista anche per vedere il ‘Mercatone’ di Mungivacca aperto e operativo: costruito a metà tra il quartiere Mungivacca e Triggiano. Eppure il Mercato Agricolo Alimentare di Terra di Bari (Maab) dovrebbe rappresentare l’incontro tra offerta e domanda di prodotti agricoli nella città capoluogo della Puglia, prendendo il posto del vecchio mercato di via Caracciolo, non lontano dal vecchio stadio della Vittoria, per ora è ancora un rustico. Ed anche se per adesso l’amministrazione civica pare non avere occhi che per il Moi di via Caracciolo, quando (chissà quando…) sarà pronto, il Maab promette numeri da record: oltre centoventimila metri quadri di superficie, sedici più altri trentacinque box quando sarà al gran completo per 500 metri quadrati con celle frigorifero, centro direzionale e uffici per un investimento da 17 milioni di euro. Un mega-progetto caldeggiato senza se e senza ma anche dall’ex sindaco Michele Emiliano, eppoi dal vicepresidente della Regione Loredana Capone e, non ultimo, dall’ex presidente dell’ente Camera di Commercio Luigi Farace. E chi ha preso il suo posto a capo del consorzio Maab, Alessandro Ambrosi, ripete che occorre impegnarsi per completare l’opera e valutare contributi tecnici e idee per il suo miglioramento. In realtà il progetto del nuovo mercato di via Amendola, non piace a nessuno anche perché quella struttura enorme rappresenta soltanto una megapiattaforma logistica, non certamente un vero mercato. L’intenzione degli amministratori baresi resta quella di completare l’opera ancora meglio di com’è stata progettata, cercando di non perdere troppo altro tempo per renderla operativa. Con chi, quando e come, ancora non si sa, nonostante promesse, impegni e speranze…e il tempo passa!

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 6 Ottobre 2015

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