Il Concepimento di San Giovanni Battista
Mentre quella di rito latino il 23 festeggia Padre Pio, quella di rito bizantino (sempre cattolica) celebra il Concepimento del precursore di Cristo
Ricchezza della Chiesa cattolica e unità nella diversità. Mentre quella di rito latino il 23 festeggia Padre Pio, quella di rito bizantino (sempre cattolica) celebra il Concepimento di San Giovanni Battista. Abbiamo intervistato il teologo e noto iconografo di rito cattolico bizantino padre Antonio Calisi per saperne di più.
Qual è il significato teologico della festa del Concepimento di San Giovani Battista?
“Il concepimento del glorioso precursore, Giovanni Battista non è solo un evento storico, ma una profonda conferma della promessa divina e preludio luminoso all’avvento del Salvatore.
La sterilità di Elisabetta ed Zaccaria, come quella di Sara ed Abramo, non è solo un’indicazione di un’età avanzata, ma un’immagine della condizione dell’umanità prima della venuta del Cristo. L’uomo, privato della grazia divina, è sterile nelle opere buone, incapace di generare la vita spirituale. Ma ecco che, come un fulmine a rischiarare le tenebre, l’angelo annuncia a Zaccaria una notizia che supera ogni umana speranza: Elisabetta concepirà un figlio.
Questo concepimento miracoloso non è un semplice atto di potenza divina, ma un segno profetico. Giovanni Battista è il precursore, colui che prepara la via al Signore. La sua nascita è un’alba che annuncia l’aurora, un grido che risveglia le coscienze assopite.
Giovanni Battista è il modello del santo, di colui che si consacra totalmente a Dio. La sua nascita ci invita a rinnovare il nostro battesimo, a rivestire l’uomo nuovo e a seguire Cristo sulla via della perfezione”.
Quali sono i principali simboli e immagini iconografiche associati alla festa del concepimento di Giovanni Battista?
“Nell’iconografia bizantina che celebra il concepimento del glorioso precursore, Giovanni Battista contempliamo, come in uno specchio, la profondità del mistero divino e le meraviglie della sua provvidenza.
In ogni icona del concepimento di Giovanni Battista troviamo l’angelo Gabriele, messaggero celeste che porta la lieta novella a Zaccaria nel tempio. La sua figura esprime la maestà di Dio che si china sull’umanità. L’angelo, raffigurato con le ali spiegate, simboleggia la rapidità con cui la parola di Dio si compie. Con il suo braccio destro alzato, in gesto di benedizione, trasmette a Zaccaria la grazia divina. Questo gesto ci ricorda che Dio è sempre presente nella vita dei suoi figli, pronto a donare loro i suoi doni.
Le figure di Zaccaria ed Elisabetta, sebbene anziane e apparentemente incapaci di procreare, sono rappresentate abbracciate, ad indicare il concepimento, poiché la loro incredulità iniziale è superata dalla forza della Parola divina che ci ricorda che nulla è impossibile a Dio.
L’iconografia del concepimento di Giovanni Battista è un linguaggio universale che ci parla della potenza di Dio e della sua misericordia verso l’umanità. Contemplando queste immagini, possiamo attingere alla fonte della fede e lasciarci guidare verso la pienezza della vita cristiana”.
Come viene celebrata questa festa nelle chiese bizantine? Quali sono i riti specifici e le preghiere recitate?
“Nel celebrare la festa del Concepimento di San Giovanni il Precursore, il cuore delle Chiese bizantine si riempie di gioia e riverenza. Come i santi padri hanno tramandato, questo è un giorno in cui per i santi Zaccaria ed Elisabetta, il concepimento di Giovanni è segno della misericordia divina che si riversa sulla nostra umanità.
Il 23 settembre, nove mesi prima della nascita di Giovanni, celebrata a giugno, i fedeli con cuore colmo di gratitudine, intonano canti di esultanza, come l’Apolitikion, un breve testo poetico: “Rallegrati, sterile, che prima non partorivi: poiché ecco hai concepito colui che è veramente la lucerna del sole, quella che dovrà illuminare tutta la terra, colpita da cecità; danza, Zaccaria, acclamando con franchezza: è il profeta dell’Altissimo, colui che sta per nascere”.
La Divina Liturgia propone alla nostra attenzione il Vangelo di Luca (1, 5-25) in cui si narra la visita dell’angelo Gabriele a Zaccaria, annunciando la venuta di Giovanni. Il presbitero, con voce solenne, invita i fedeli a meditare su queste Scritture, ricordando come Giovanni, fin dal grembo materno, fosse chiamato a portare testimonianza alla Luce che è Cristo”
BV.
Pubblicato il 20 Settembre 2024