Cronaca

Il ‘concorsone’ per funzionari annaspa ancora nella palude

“È necessario sbloccare al più presto le posizioni dei vincitori non ancora assunti e dei candidati risultati idonei del concorso RIPAM Puglia, bandito dalla Regione nel marzo 2014 per selezionare i duecento funzionari (amministrativi e tecnici) da inserire nel proprio organico. Ad oggi, infatti, la Regione ha assunto alle proprie dipendenze solo un centinaio circa di candidati risultati vincitori, mentre diverse altre decine attendono ancora di essere assunti”, dice e scrive nell’ultimo suo comunicato il consigliere regionale Enzo Colonna. Il quale sa anche benissimo che sulla questione si è già espresso il Consiglio regionale a luglio dell’anno scorso, approvando una mozione che impegnava la Giunta sia ad assumere tutti i vincitori del concorso e sia ad adoperarsi per la collocazione dei candidati risultati idonei, promuovendone la graduatoria presso altre pubbliche amministrazioni. Ma da allora tutto fermo sul fronte assunzioni, come sa pure benissimo Colonna deciso a ricordare in ogni caso che in merito alle posizioni dei candidati idonei, da poco è intervenuta un’importante novità: con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 aprile 2017, Ministeri, Istituti e Agenzie nazionali sono stati autorizzati ad assumere personale (tra cui figure di amministrativi e tecnici), anche mediante lo scorrimento delle graduatorie relative a concorsi espletati da altre pubbliche amministrazioni. È un’occasione che la Regione deve cogliere tempestivamente promuovendo la graduatoria dei candidati idonei del concorso RIPAM Puglia presso le predette amministrazioni centrali, stante anche la non remota scadenza della validità della stessa graduatoria, fissata ad ottobre 2018. <>, chiarisce il consigliere pugliese di maggioranza. Sarà anche importante la novità sventolata dal consigliere altamurano, ma chi ha vinto un concorso pubblico presso l’ente Regione Puglia, probabilmente, avrebbe diritto di essere assunto nell’ente medesimo e non presso ministeri e agenzie nazionali. Dunque, questioni del personale sempre in primo piano, alla Regione Puglia, dove oltre alla rivoluzione mancata della burocrazia interna attraverso il Piano M.A.I.A., già in officina per una revisione totale, sono le ultime vicende riguardanti il concorso “Ripam” a rimanere in prima linea, con un occhio particolare alle benemerite assunzioni. Non per i diretti interessati a quanto pare  e cioè per i vincitori e idonei all’ultimo concorso per funzionari amministrativi e tecnici indetto dalla Regione. Per i quali ci si attendeva, come indicato nella ‘mozione 64’ approvata dalla stessa maggioranza in Aula il 28 luglio dell’anno scorso, un atto di Giunta. Meglio, un provvedimento che, concretamente, indirizzasse le future assunzioni all’interno delle agenzie e degli enti cosiddetti strumentali. Insomma, anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale (che ha escluso la stabilizzazione del personale delle agenzie), si attende (ancora…) un impegno dell’Assessore alle Risorse Umane Antonio Nunziante e del Presidente dell’esecutivo, Michele Emiliano a favore dei vincitori/idonei di Cat. D. A parte parole ai vari tavoli di concertazione, mentre la graduatoria decorre e per gli idonei le speranze si riducono al lumicino, nonostante le proroghe del governo. Nel frattempo è stato approvato uno “straccetto” di piano assunzionale dalla stessa giunta, un po’ di tempo fa: esso prevedeva praticamente l’assunzione di novantaquattro vincitori e di un precario. La presenza nel piano assunzionale di un solo precario è stata giustificata “pubblicamente” dall’ assessore al Personale con l’intento di scongiurare eventuali ricorsi da parte degli altri precari. Insomma, Nunziante ha detto: la legge regionale “salva-precari” parla di una quota da stabilizzare, quindi assumendone anche uno solo ho rispettato l’obbligo di legge ed evito i ricorsi. Peccato che questo intento sia stato puntualmente disatteso dopo qualche giorno. È stato presentato da circa trecento precari in servizio oramai da anni nell’Ente, appunto, un ricorso al Giudice del Lavoro col quale è stato impugnato proprio il piano 2016 col quale i precari hanno chiesto che – delle assunzioni da effettuare – i 2/3 (vale a dire sessantadue su novantaquattro) o la metà (quarantasette sempre su novantaquattro) dei posti previsti nel nuovo organigramma della burocrazia regionale approvato dalla giunta, siano destinati a loro. A questo proposito, però, bisogna anche ricordare che tra i novantaquattro già assunti ci sono già un bel po’ di precari (circa la metà) in virtù dei punteggi attribuiti loro dal bando (2 punti per ogni anno di servizio), tipo corsia preferenziale. Un caso eclatante è quello di un “precario” – categoria tecnica – che ha preso il voto minimo agli orali e che si ritrova in un’ottima posizione nella graduatoria (infatti ha firmato il contratto a tempo indeterminato) solo grazie ai tanti punti di titoli: se non avesse avuto titoli, sarebbe stato un idoneo molto basso nella graduatoria. Il paradosso? Il Presidente Emiliano condivide in pieno tutto questo, salvo negarlo il giorno dopo, magari ‘cinguettando’ sullo stesso social.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 27 Aprile 2017

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