Il Consiglio comunale snobba gli sfrattati di Parco Gentile
L’assemblea ha eletto Romeo Ranieri nuovo presidente. Il rappresentate di "Con" alla guida dell'aula "Dalfino" per la maggioranza e Giuseppe Viggiano di Fdi suo vice, in quota opposizione
Il nuovo Consiglio comunale di Bari nella seconda seduta utile (in realtà trattasi della terza, perché nella prima svoltasi il 12 agosto scorso si era limitato solo alla presa d’atto del giuramento del sindaco alla Costituzione ed allo Statuto cittadino ed alle surroghe dei consiglieri nominati assessori) ha eletto presidente dell’Assemblea il consigliere Romeo Ranieri della lista “Con”, in quota maggioranza, ed il collega Giuseppe Viggiano di Fdi vice, in quota opposizione. Nella precedente seduta del nuovo Consiglio, svoltasi giovedì della scorsa settimana, la maggioranza del campo largo dei progressisti, che al turno di ballottaggio del 23 e 24 giugno scorso ha concorso all’elezione di Vito Leccese a Primo cittadino, non aveva ancora trovato l’intesa sull’elezione di Ranieri a presidente dell’aula “Dalfino” a causa di alcune resistenze interne alla coalizione che, in Consiglio, conta ben 28 rappresentati sui 36 complessivi del plenum assembleare. A fare resistenza – come è noto – era soprattutto una parte consistente dei 10 rappresentanti del Partito democratico che invece, per la conduzione dei lavori d’aula, volevano nuovamente un esponente dem, sia perché il Pd è il partito di maggioranza relativa in Consiglio, sia perché il partito di Elly Schlein era stato già sacrificato la scorsa primavera, rinunciando alla candidatura a sindaco di un proprio rappresentante e, quindi, alla possibilità di avere un proprio esponente con un ruolo apicale. Resistenza ora però superata, visto che la maggioranza ha eletto Ranieri presidente del Consiglio comunale già al primo scrutinio con 26 voti a favore, mentre ne sarebbero bastati 24. Quindi, al neo presidente dell’aula “Dalfino” sono di fatto mancati tre voti rispetto a quanti ne avrebbe potuto ottenere, considerato che il campo largo dei progressisti sulla carta ne conta 28, oltre quello del sindaco. E’ andata decisamente meglio per il vice-presidente Viggiano, che è stato eletto invece con ben 32 voti, ossia quasi all’unanimità, tenuto conto che – sempre sulla carta – i voti a disposizione dell’opposizione di centrodestra sono appena otto. Non è da escludere, a questo punto, che le defezioni sul nome di Romeo all’interno della maggioranza possano essere state anche più di tre e che nel segreto dell’urna possano essere giunti in suo soccorso alcuni voti (se non addirittura tutti!) da parte dei consiglieri di centrodestra. Infatti, non è passata inosservata, al folto pubblico presente ai lavori del Consiglio comunale, il lungo intervento del capogruppo del Pd, Marco Bronzini, che ha preso di mira soprattutto il sindaco Leccese, per aver “imposto” alla maggioranza l’elezione di Ranieri a presidente d’aula, scippandola al suo partito. Un’accusa, quella di Bronzini, comunque priva di conseguenze pratiche dal momento che (almeno a quanto dichiarato) l’intero gruppo dem si sarebbe poi adeguato nel sostenere l’elezione di Ranieri alla presidenza. Ad essere delusi dalla seduta di ieri del Consiglio comunale baresi sono stati i numerosi cittadini presenti ai lavori ed in particolare gli sfrattati dell’housing sociale di Parco Gentile a Santo Spirito ed i dipendenti ed ex del Comune di Bari che sperano (ma forse invano!) in una soluzione che non li penalizzi troppo per la messa in liquidazione della “Cassa Prestanza”, avvenuta durante il secondo mandato dell’ex sindaco Antonio Decaro. Infatti, sia gli assegnatari dell’housing sociale di Parco Gentile che i dipendenti ed ex del Comune di Bari iscritti alla Cassa Prestanza si aspettavano nella seduta di ieri la presentazione al nuovo sindaco Leccese ed alla sua giunta di interrogazioni o mozioni da sottoporre al voto dell’aula sulle importanti e scottanti problematiche che li riguardano. In particolare, gli inquilini di Parco Gentile già sotto sfratto esecutivo per morosità incolpevole (come abbiamo già riferito in precedenti nostri servizi la questione), avendo inoltrato lo scorso 16 settembre, a tutti i consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, una richiesta con l’invito a discutere in Consiglio urgentemente ed in via straordinaria il clamoroso caso che li riguarda e che a giorni potrebbe vederli senza più un tetto, si aspettavano che (almeno da parte dell’ opposizione di centrodestra) ci fosse stata la presentazione, da parte di qualche consigliere, di un’interrogazione che impegnasse la nuova Amministrazione cittadina ad intervenire sulla società proprietaria degli alloggi, per far bloccare gli sfratti e, in alternativa, ad impegnarla a costituirsi nel recente ricorso davanti al Tar-Puglia di uno degli sfrattati, per l’ottenimento di provvedimenti cautelativi miranti a bloccare gli sfratti sulla bare di un’azione popolare (art.9 del Dlgs 267/2000) che, facendo chiarezza, rimetta in discussione alcune condizioni capestro della convenzione nel 2016 portò la ex amministrazione Decaro ad accettare la proposta di housing sociale di Parco Gentile a Santo Spirito. Invece, stranamente (ma non troppo!) alcun consigliere, né di opposizione né tantomeno di maggioranza, ha presentato interrogazione o mozione al riguardo. Insomma, l’intera Assemblea cittadina ha snobbato sia l’ormai vetusta problematica della Cassa Prestanza che quella più recente degli sfrattati di Parco Gentile. Invece il neo Consiglio comunale barese, come previsto al secondo punto dell’odg, ha provveduto a sanare un debito fuori bilancio. Ed anche questo di certo non è forse un buon inizio per il neo sindaco Leccese e la sua amministrazione.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 19 Settembre 2024