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Il Consiglio di Stato boccia il Tar sugli eletti del Pd

Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tar Puglia confermando il meccanismo di scorrimento degli eletti del Partito democratico in Consiglio regionale così come stabilito inizialmente dall’Ufficio elettorale centrale. I giudici hanno infatti accolto l’appello dei consiglieri regionali Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea, i quali avevano impugnato la decisione del Tar sulla base della quale sarebbe stati esclusi dall’assise regionale in favore di altri candidati non eletti del Pd, Sergio Blasi e Teresa Cicolella.
Secondo il Consiglio di Stato “una volta che l’esigenza di garantire la rappresentanza di tutte le circoscrizioni è stata soddisfatta, l’assegnazione degli ulteriori seggi deve seguire la graduatoria dei voti al fine di realizzare una ripartizione conforme all’esito delle elezioni”. “Dall’unicità della graduatoria dei voti residuati – entra nel merito la sentenza – non discende, come sostenuto dal giudice di primo grado, che lo scorrimento debba continuare, una volta assegnato il seggio alla circoscrizione che ne è priva, prescindendo dall’ordine naturale della graduatoria e, quindi, a discapito delle circoscrizioni che, avendo attenuto il maggior numero di voti residui, occupano le posizioni più alte della medesima”. La parola (quasi) definitiva potrebbe arrivare il 29 settembre, quando il Tar tornerà a pronunciarsi sui ricorsi rimasti pendenti in attesa della decisione del Consiglio di Stato, arrivata ieri. Tra questi c’è il ricorso di Domenico De Santis (Pd), non appellato, che tuttavia in base alla odierna decisione dei giudici di Palazzo Spada resterebbe comunque fuori in favore di un altro candidato del Pd della circoscrizione di Brindisi. A
settembre si definiranno dinanzi al Tar anche i ricorsi del centrodestra sul premio di maggioranza, che potrebbero ridisegnare il Consiglio regionale anche sui numeri: 27 seggi alla coalizione di Michele Emiliano al posto dei 29 che attualmente occupa, con il conseguente ingresso dei candidati Antonio Paolo Scalera di La Puglia Domani (RPT: La Puglia Domani) e Vito Depalma di Forza Italia, a scapito di Mario Pendinelli (Popolari con Emiliano) e Peppino Longo (Con Emiliano).

 

Mazzarano e Mennea: “Continuiamo a servire la Puglia”

 

“Questa sentenza mi consente di continuare a servire la Puglia e la mia terra con maggiore forza e determinazione”, sottolinea Michele Mazzarano. Gli fa eco Ruggiero Mennea, utilizzando quasi le stesse parole: “Questa sentenza – dice – mi consente di continuare a servire la mia Regione e a rappresentare i miei elettori, nella continuità della serietà e dell’impegno che ho sempre profuso”. Così i due consiglieri regionali pugliesi del Partito democratico commentano la decisione del Consiglio di Stato che ha accolto i loro ricorsi, confermando la legittimità della loro elezione. “Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il mio ricorso contro la sentenza del Tar di Bari confermando il mio seggio in Consiglio regionale – ribadisce Mazzarano – . La sentenza definitiva ä chiarissima e riconosce il giusto procedimento adottato dall’Ufficio Centrale Regionale presso la Corte d’Appello di Bari che nell’ottobre scorso ha proclamato gli attuali consiglieri regionali”. Anche per Mennea “oggi il Consiglio di Stato ha stabilito in maniera definitiva la legittimità della mia permanenza in Consiglio regionale – scrive -. E’ stata una battaglia che ho affrontato con la consapevolezza di tutelare il diritto di rappresentare tutti gli elettori che hanno creduto e che credono in me”, aggiunge.

 

De Santis, fuori dal Consiglio resta il mio impegno

 

 

“Oggi il Consiglio di Stato ha ribaltato le precedenti sentenze favorevoli. Senza troppi giri di parole o noiosi tecnicismi giuridici, non farò parte dell’attuale Consiglio regionale”. Lo scrive in un post su facebook Domenico De Santis, vice capo di gabinetto del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando la decisione dei giudici di Palazzo Spada sulla composizione del Consiglio regionale. “In momenti come questi ti ritrovi davanti a un bivio – scrive De Santis – : tirare la spugna e gridare all’ingiustizia, forte dei 15.000 consensi ricevuti, oppure farsi guidare dalla responsabilità che quei 15.000 consensi sinceri, preziosi ti infondono”.”La politica, per me – continua –  è una passione da vivere tra la gente ogni giorno, un impegno sociale, una dedizione costante all’ascolto e alla risoluzione dei problemi che affliggono le persone, il territorio che amo e al quale ho dedicato tutto me stesso, da sempre”. “Quindi, la sentenza di oggi non ä una sconfitta, ma un mattone di una storia ambiziosa tutta da costruire – conclude –  che cambia solo il modo e non la sostanza del mio impegno. Sarï ancora al servizio dei pugliesi nel mio ruolo di vice capo di gabinetto. Non sarà una sentenza a minare la mia passione: c’ä ancora tanta strada da percorrere insieme”.

 


Pubblicato il 31 Luglio 2021

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