Il Duse verso la Compagnia Stabile
Di rado le conferenza stampa per la presentazione di una stagione teatrale raccolgono pubblico. A parte i soliti giornalisti e qualche addetto ai lavori, le poltrone vuote surclassano per numero quelle occupate. Ma mercoledì scorso al Duse c’erano solo posti in piedi. Una folla di registi, drammaturghi, interpreti e curiosi era raccolta ad ascoltare un Francesco Monteleone meno tagliente e ‘cattivo’ del solito impegnato a illustrare la stagione 2013-2014 anche col contributo dei diretti interessati. Come spiegare tanta attenzione? Certo, la stagione del piccolo teatro gestito da Mia Fanelli si annuncia più ricca che in passato. E poi c’è il fatto che con l’inopinata chiusura di altre strutture era fatale che verso il Duse convergessero teatranti scippati di spazi. Ma c’è di più. Il lavoro tenace e paziente di Mia Fanelli che si protrae dall’11 novembre del 2000, comincia a dare i suoi frutti. Il non aver mai condizionato a calcoli politico-venali la messa a disposizione del palcoscenico del Duse ha consentito una chance a promesse, esordienti e talenti in credito con la fortuna Qualcuno se l’è giocata quella chance, i più l’hanno messa a frutto con intelligenza. Così un ex caseificio voltato in teatro ha potuto in nemmeno tredici anni evolvere in punto di riferimento del fare cultura (teatrale) a Mezzogiorno. La gran folla di due sere fa va perciò interpretata come testimonianza d’affetto, stima e speranza verso lo sforzo costante e coerente di Mia Fanelli. E veniamo alla stagione. Esordio (giovedì 19 c.m.) con la compagnia di Carlo Formigoni che mette in scena ‘Jeorge Dandin’ di Molière. Al prezzo di soli 40 euro gli abbonati potranno godere di altri quattordici spettacoli. Tra questi spiccano testi di Pirandello (‘Liolà’) e De Filippo (‘Natale in casa Cupiello’) oltre a cose scritte da autori locali come Teo Saluzzi (‘Fesso chi muore’) e Alfredo Vasco (‘Storia a due’). Da segnalare, fuori abbonamento, il nuovo lavoro di Pupetta e le Battagliere (‘Escort per caso’) e udite-udite la Prima Rassegna Nazionale di Teatro Erotico, per la direzione artistica di Alfredo Vasco. Altre figure di prestigio (Vito Latorre, Enzo Strippoli, Cristina Angiuli, Pinuccio Sinisi….) risultano impegnate anche a titolo diverso in più produzioni. Questo ricorrere di volti noti in allestimenti diversi segnala una cosa importante. Forse si stanno coagulando le energie perché nasca una formazione che faccia della struttura di via Cotugno il suo punto di riferimento e il trampolino di lancio per un’attività a respiro non più asfittico-territoriale. Arriveremo ad una Compagnia Stabile del Teatro Duse? Sarebbe la risposta più bella alla crisi, alla crisi del teatro e alla prosopopea di istituzioni teatrali trionfie e mangiasoldi.
Italo Interesse
Pubblicato il 13 Settembre 2013