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Il fallimento annunciato del Maab di Mungivacca. E nessuno muove un dito

<<Lunedì prossimo, 31 luglio, scade il terzo bando “copia-incolla” del Mercato Agroalimentare all’ingrosso di Mungivacca, destinato a dare in concessione gli ultimi sei box su sedici e fino a oggi sono pervenute solo due domande, ma questo non stupisce visto che per la terza volta la Camera di Commercio mette a bando i locali di una struttura che ella stessa definisce senza certificato di agibilità>>, attacca a testa bassa la consigliera comunale Irma Melini. E quel che è peggio è che quei sedici magazzini del MAAB non sono manco sufficienti ad ospitare i circa quaranta operatori, i cui contratti con il Comune di Bari scadono tra due mesi precisi, cioè il 30 settembre 2017. E che quindi, se non vi fosse una proroga, finirebbero per strada. La Melini la proroga per quei contratti l’ha chiesta, poiché parliamo della più grande azienda della Città con un indotto che sfiora le 2000 unità lavorative e che da anni si batte per avere una struttura decorosa che permetta a questa città anche di competere con altre realtà come Molfetta e Fasano. <<Ad aggravare il tutto –continua la consigliera di opposizione – c’è la difficoltà per gli stessi operatori di dialogo con l’Amministrazione e la Camera di Commercio. Infatti, la maggior parte degli operatori del MOI hanno più volte espresso il loro dissenso alla soluzione del MAAB perché sopra dimensionata rispetto alle loro esigenze, oggi i box sono da 60/100 mq, mentre al MAAB sono da 500 mq, e non adeguata alle reali necessità. Infatti il MAAB nasce come una piattaforma logistica e non un mercato all’ingrosso>>. E su chi ricade la colpa di tutti questi errori? La Melini non ha dubbi: <<Pendono su questa Amministrazione e sull’Assessore Palone le gravi responsabilità di aver promesso ad ottobre 2015 la realizzazione di una quarantina di box nel II e III lotto allo scopo di ospitare i mercatali di via Caracciolo. Ad oggi, ed ecco le mie interrogazioni, restano solo chiacchiere e dei fatti chiari come: ricapitalizzazione per 11 milioni e mezzo di euro per realizzare il II e III lotto , di cui un milione e mezzo in quota al comune di Bari; un “Nuovo Piano d’Investimenti per il II Lotto” del M.A.A.B. datato 2015, che non vede luce; la scadenza delle concessioni a settembre 2017 e il silenzio assordante dell’Amministrazione>>. Il Mercato agroalimentare barese è una società controllata dalla Camera di Commercio e partecipata dal Comune di Bari, a questo punto da liquidare senza altri indugi; eppure sul Maab non c’è solo il Comune a scommetterci, nonostante perdite, omissioni e ritardi: anche il presidente della Camera di Commercio Ambrosi insiste, giurando che entro pochi mesi sarà pronto, dopo aver saltato l’intoppo espropriazioni. Di avviso diverso anche il capogruppo del Gruppo Misto a Palazzo di Città, Michele Caradonna, che già nel corso dell’estate 2016, per capire chi pagherà per ritardi e inadempimenti durati oltre 10 a anni, ha chiesto come mai l’amministrazione mira al completamento di un’opera da oltre 200mila metri quadrati, ultimata a fine 2010 con l’obiettivo di creare un importante polo commerciale dei prodotti agroalimentari della Terra di Bari. L’investimento da 20 milioni effettuato nel 2006 da Camera di Commercio e Comune di Bari è quindi bloccato da sette anni e attende di essere portato a compimento, ma l’attuale timore è che possa trasformarsi nella classica cattedrale nel deserto con l’annesso rischio di un grave spreco dei soldi dei contribuenti.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 29 Luglio 2017

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