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Il fallimento del Piano Ospedaliero: scordati 1020 letti per i malati acuti

Le cariche pesanti sono già arrivate, ma adesso sono i tiri più mirati, tipo la dichiarazioni di ieri del consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) della Regione Puglia, a dover far riflettere gli estensori di un Piano di riordino Ospedaliero quasi tutto da rivedere. Ma Borraccino fin dall’inizio è stato, come detto, assai critico, stigmatizzando aspramente la vicenda del Piano di riordino ospedaliero pugliese che – a suo dire – “assume toni grotteschi, se non fosse grave la ripercussione sulla salute dei cittadini pugliesi ci sarebbe da ridere”. La sua analisi parte innanzitutto dalla previsione della chiusura degli ospedali “senza toccare la Sanità privata e senza invertire i flussi di mobilità passiva è assolutamente improponibile”. Insomma, in Puglia si continua a finanziare senza alcuna ricaduta positiva la Sanità privata: basti vedere il “Pronto Soccorso” della Casa di cura “Mater Dei “ di Bari. Per non parlare degli strafalcioni contenuti nella delibera con ospedali mancanti, con allocazioni di ospedali in plessi completamente fuori dalla realtà e con indicazioni di specializzazioni di alcuni ospedali che però non hanno nulla a che fare. “Mi chiedo chi abbia fatto questo Piano che politicamente e tecnicamente sarebbe davvero – a parere di Borraccino – da incorniciare per il grande efficientismo e come se non bastasse c’è da evidenziare la chiusura di otto ospedali, già se ne prevedono altrettanti da chiudere entro tre anni. Insomma paradosso”. Cosa fare? Per l’esponente di Sinistra Italiana serve una svolta e pertanto “bene faranno i sindacati lunedì a manifestare sotto la presidenza della Regione. Io sarò presente a fianco anche dei Comitati spontanei di lotta nati sui territori”. Infine Borraccino non lascia alternative al presidente Emiliano: “o cambia registro oppure quando il Piano tornerà all’esame della Commissione Sanità il mio sarà un voto contrario. Sono certo che questo Piano sarà di nuovo rigettato indietro”. E ieri, come detto all’inizio, altre bordate. “Chi ha proposto il varo, sbagliato, di questo Piano di Riordino Ospedaliero è più realista del Re. Ci spieghiamo. Il numero di posti letto per acuti previsti per l’intera regione è 11250 pari a 2,75 posti letto per mille abitanti. E’ un numero corretto e sufficiente? Non lo sappiamo, ma sicuramente rispetto a quanto prescritto dal decreto ministeriale 70 del 2015, che fissa la soglia da non superare a 3,0 posti letto per acuti ogni 1000 abitanti, si è scelto di non utilizzare uno 0,25 di posti letto in più : sembra un numero piccolo, ma rapportato alla popolazione pugliese si traduce in oltre 1000 posti letto in meno assegnati nella nostra regione. Con tutti i problemi che ci sono nei nostri ospedali super affollati, con le corsie piene di barelle per posti di fortuna, a causa dei reparti saturi, con i Pronto Soccorso che letteralmente scoppiano di pazienti in attesa, il presidente/assessore decide di poter fare a meno di 1020 posti letto! Sembra uno scherzo ma purtroppo è la verità! Ci tocca quindi, purtroppo, ritornare a parlare di numeri in merito al Piano di riordino ospedaliero della nostra regione. I numeri che interessano maggiormente, sono quelli dei posti letto ospedalieri in rapporto alla popolazione residente: in gergo si chiamano posti letti (pl) x 1000 abitanti ed in particolare analizziamo quelli destinati ai pazienti acuti. Conclusione? “”Come abbiamo visto la previsione del Piano ospedaliero pugliese decide di poter fare a meno di 1020 posti letto per acuti! Inoltre la percentuale della rete ospedaliera privata partecipa all’offerta totale di posti letto per acuti prevista dal Piano di riordino. Ad una prima occhiata e sicuramente in alcuni casi si potrebbe parlare di sostituzione più che di integrazione della rete pubblica. Ovvero sempre più privato e meno pubblico! Infine, come evidenziato dai dati per macro aree, sembrerebbe che gli oltre 1000 posti letto in meno, derivanti dalla scelta di applicare il coefficiente 2,75 in luogo del 3,00 previsto da DM 70, siano stati per la maggior parte “pagati” dalle province del sud della Puglia che scontano una percentuale del 2,56 P.L. per 1000 abitanti, parliamo di 800 posti letto mancanti nelle 3 province del sud della regione. Per questi motivi, e non solo, abbiamo chiesto al presidente/assessore di ritirare il Piano ospedaliero per rivederlo”.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 4 Gennaio 2017

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