Cronaca

Il G7 è passato ma i pullman dei migranti li fermano lontani dal centro

Il pullman che ogni ora trasporta i migranti dall’interno del Centro di Accoglienza di Palese direttamente a Bari ferma…all’ex stadio della Vittoria. E cioè a circa due o tre chilometri dal centro cittadino, costringendo i poveri ragazzi di colore in libera uscita a farsi una bella passeggiata a piedi, oppure a pigliare l’autobus. La storia ha del tragicomico e dimostra come, sempre più volte, quando ci si mette la burocrazia di mezzo, i risultati sono quasi sempre disastrosi. Ma per capire cos’è accaduto, bisogna cominciare dal principio. Per evitare che i reclusi del Cara, per recarsi a Bari, si ammassassero ogni volta alla fermata degli autobus 1 e 19 sulla Strada Statale 16, in prossimità dell’accesso “B” della tangenziale, la Prefettura di Bari un po’ di tempo fa ha incaricato la società “Auxilium” di bandire una gara allo scopo di mettere a disposizione dei reclusi del Cara di Bari/Palese pullman che partissero direttamente dall’interno del Centro di accoglienza e arrivassero in centro. E così è stato, tanto che i pullman si fermavano al capolinea di piazza Giuseppe Massari, in pieno centro. Ma poi, ricorda l’ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista e adesso segretario dell’Unione Sindacale di Base (Usb) Sabino De Razza, a causa prima della festa del Santo Patrono e poi del G7, ovviamente per problemi di sicurezza, il pullman dei migranti è stato dirottato a un’altra fermata, molto distante dal piazza Massari. E cioè come detto nei presi dell’ex stadio comunale. <>, sottolinea ancora De Razza. Il provvedimento preso dalla Prefettura per ragioni di sicurezza, come detto, ha dell’inspiegabile, anche perché colpisce persone non auto munite, costrette ogni santo giorno a sorbirsi distanze enormi a piedi che potrebbero mettere a rischio anche le condizioni di sicurezza per gli immigrati del centro di accoglienza. Avanti sempre peggio, insomma, sulla seconda accoglienza a Bari, anche perché bisognerebbe tenere presente la residenza di Villa ATA”, a Palese. Un trasferimento che ormai risale a un anno fa e che fin dall’inizio almeno al Comune hanno curato nei minimi dettagli, senza trascurare –come si leggeva nei comunicati ufficiali diramati dal Palazzo di Città – ogni “…misura idonea” a chiudere finalmente l’esperienza dell’accoglienza nel capannone per aprire un capitolo nuovo a beneficio di quei migranti che dovranno (….quando, nessuno lo sa) trasferirsi definitivamente nei ‘moduli’ costruiti dal Comune vicino alle piscine comunali. Il problema è che sono già passati dodici mesi dal trasloco nell’ex casa di cura di Palese e al Comune sono saltati i ‘moduli abitativi’ –come li chiamavano i tecnici municipali – vicino alla Fiera del Levante. Chissà se nel Palazzo del Governo gli esperti di migrazione si sono accorti che San Nicola e G7 sono passati da almeno un paio di settimane e non c’è più bisogno di dirottare i pullman lontano del centro cittadino. Pure se trasportano ragazzi di colore che potrebbero far pensare a chissà quali atti terroristici…

 

Francesco De Martino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 27 Maggio 2017

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