Cultura e Spettacoli

Il ghiaccio del mistero

Nell’autunno di cinquantadue anni fa, nelle campagne della frazione di Acaia, vicino Vernole (LE), un blocco di ghiaccio del peso di circa 30 kg cadde dal “cielo sereno senza che alcun aereo transitasse nella zona” ; l’impatto impresse nel terreno un incavo circolare del diametro di due metri (fonte : L’Unità, edizione del 25/10/1959). Casi di questo genere non sono rari. Ciò che però qui merita attenzione è la specifica dell’articolista : cielo sereno, nessun aereo di mezzo. E’ opinione diffusa che blocchi così imponenti possano precipitare al suolo se si staccano dalle ali di aerei in volo o dagli accumuli di ghiaccio che si formano nell’atmosfera per effetto di particolari condizioni climatiche. Ma nel caso di Acaia le condizioni del cielo e l’assenza di aeromobili in transito esige una spiegazione diversa (a meno di pensare ad una lastra di ghiaccio staccatasi da un pallone sonda…). Frammenti di comete, allora, tracce del passaggio di nubi siderali?… Ipotesi suggestive ma tecnicamente traballanti. Tanto vale considerare un’ipotesi ancora più suggestiva : quella ufologica. Se si forma ghiaccio su oggetti volanti che abbiano la proprietà di essere invisibili o di comparire e sparire a piacimento, può essere che pesanti frammenti di ghiaccio precipitino al suolo in assenza di traffico aereo e col cielo terso. In ogni caso, l’enigma è appassionante, anche perché il fenomeno fu già osservato in tempi antichi. Nel IV secolo d.C. lo scrittore Giulio Ossequente racconta nel suo “De Prodigiis” di una straordinaria “pioggia di pietre” composte da terra mista a grossi pezzi di grandine. In un viaggio datato 14 gennaio 1860 la nave del Capitano Blakiston passò, circa 300 miglia a SSE dal Capo di Buona Speranza, per una bufera durata un’ora. Durante la bufera ci furono tre lampi, uno dei quali molto vicino alla nave e allo stesso tempo “una pioggia di ghiaccio” cadde per circa tre minuti. Non si trattava di grandine, ma di pezzi irregolari di ghiaccio solido, di diverse dimensioni, il più grande della misura di mezzo mattone. Ancora più impressionante il blocco di ghiaccio che cadde dal cielo in Scozia nel 1847 e di cui parla lo scrittore statunitense Charles Fort in un libro rimasto celebre (‘Il libro dei dannati’ – 1919) : Preceduto da un rombo, cadde nelle vicinanze di una tenuta ; misurava ben sei metri di circonferenza! Aveva un aspetto cristallino, quasi del tutto trasparente, tranne per alcuni chicchi di grandine, di misura fuori dal normale, uniti tra loro. Cosa concludere? La prudenza induce a credere che la Scienza non sia in grado, per ora, di fornire una spiegazione soddisfacente. Potrebbe trattarsi di un processo atmosferico ancora ignoto.
italointeresse@alice.it
 
 


Pubblicato il 2 Novembre 2011

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