Il gigante al centro della ‘rete’
A vederlo stretto nella sua aiuoletta fiorita e delimitata da una bassa recinzione a catena, avvolto dalla più anonima architettura di gigante sperduto e incredulo. Cosa è successo? sembra domandarsi nella sua fissità paziente. L’antropizzazione è triviale. Quell’enorme pietra verticale è lì da sempre, dai primordi dell’umanità, poi arriva la cosiddetta civiltà e in un lasso di tempo insignificante – se rapportato alla vastità plurimillenaria della Storia – un territorio si ritrova invaso, snaturato dal cemento e dall’asfalto. Di qui il senso di smarrimento del nostro monolito. Stiamo parlando del menhir più alto di Puglia, che svetta a 4,70 m. in quel di Martano. Lo stato di conservazione è buono malgrado la presenza di un’incisione in forma di croce cristiana e di un incavo che forse ospitava un’immagine sacra o una statuina (entrambi sono manifesti segni di ‘depaganizzazione’). Il nostro monolito si leva in pieno centro tra via Stefano e via Teofilo, tanto da essere noto come Menhir del Teofilo. Ma a Martano quel menhir viene chiamato anche ‘di San Totaro’. In Rete siti locali riportano che quel San Totaro “è una storpiatura del nome del santo di origini orientali San Totèro”… Ma quale Santo. L’enciclopedia dei Santi non considera alcun San Totaro o Totèro. Alla parola Totero corrisponde solo un toponimo spagnolo, un villaggio nei dintorni di Santa Maria de Cayon, una città della Cantabria. L’unico nome venerabile che presenti un’assonanza con Totaro o Totéro è Teodoro, al quale corrispondono ben 29 Santi. Uno di questi Santi era detto ‘il Siceota, per il fatto d’essere nato nel V secolo a Sicea, città oggi scomparsa della Galazia, antica regione del centro della Turchia, dunque dell’area bizantina. Se si avvicinano Teodoro e Siceota si giunge per ‘ibridazione’ ad un Teo-ota dal quale è possibile ‘distillare’ un ‘Tota’ che per corruzione popolare diventa ascendente credibile tanto di un Totaro quanto di un Totèro. Ma questi sono aspetti minori dell’argomento di cui ci stiamo occupando, benché la necessità di mettere in guardia contro le chiacchiere che circolano in Rete meriti sempre una digressione. Piuttosto, quale il valore del monolito di Martano nel vasto contesto dei ben 79 menhir pugliesi? Non si può fare a meno di considerare la posizione centrale che questo centro abitato occupa all’interno della penisola salentina, area in cui si colloca la maggior parte dei menhir pugliesi. L’elemento più alto posto nel cuore di una ‘rete’ di menhir… A cosa servivano questi monoliti, a indicare luoghi di ‘energia’ intorno a cui celebrare riti di iniziazione o di propiziazione? Così fosse, intorno a quello di Martano dovrebbe sprigionarsi una vibrazione piuttosto potente.
Italo Interesse
Pubblicato il 9 Settembre 2016