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Il lamento di Eataly rende: da mostra-mercato a supermercato a tempo record….

L’estate scorsa sembrava una ‘mission’ impossibile, l’apertura di Eataly all’interno del quartiere fieristico, a Bari, ma poi autorizzazioni e permessi a tempo sono arrivate, sul filo di lana. Tempo concesso per mettersi in regola? Sei mesi. E scaduti i sei mesi, che fare per non stare a sottilizzare troppo, ecco arrivare l’autorizzazione a supermercato per il colosso enogastronomico, con tanto di offerte a prezzi stracciati pubblicizzati ogni santo giorno sui giornali locali a suon di decine e decine d migliaia di euro al dì. Il patron di Eataly, Oscar Farinetti, si lamenta a ogni più sospinto e ripete come un disco rotto che in Italia non investirà più, però nessuno parla dei suoi contratti super contestati dai sindacati, delle fotografie dello ‘store’ barese appese alle pareti di New York, dopo aver incassato perfino le lodi del comunista Vendola, felice –almeno così dice lui…- per la qualità rappresenta dalla difesa della nostra cultura e del nostro cibo. Eataly, apertura sul filo di lanama il permesso dura sei mesi

0 Ma l’ apertura di Eataly è stato un fatto troppo rilevante l’anno scorso per la Città, per passare sopra a certi problemi. Per esempio Mimmo Magistro, presidente nazionale dei Socialdemocratici e nominato da poco rappresentante della Provincia di Bari all’interno della Fiera del Levante. «Ci piacerebbe conoscere – ha detto Magistro – chi ha autorizzato il cambio di destinazione d’ uso dell’ ala della Fiera su cui ci sarebbe un vincolo della Soprintendenza, chi al Comune ha “sfornato” le autorizzazioni sanitarie e commerciali e se, soprattutto, chi alla Regione Puglia ha autorizzato l’ apertura di quella che è una vera struttura commerciale per la quale era necessaria particolare attenzione, invece di trattarla come un qualsiasi esercizio commerciale. Insomma, sarebbe curioso capire se la stessa –ha continuato l’ex assessore comunale barese- è compatibile con le attuali norme su Fiere e centri commerciali». In prima linea a rassicurare tutti, oltre al pelato Ferinetti, l’avvocato-presidente di Eataly Bari, Fabrizio Lombardo Pijola. Il quale s’è sempre sperticato in altre lodi e assicurato che costruire un caso attorno al Eataly significa non volere bene alla Città: «Le autorizzazioni sono sempre state in regola». E non fa niente se Mimmo Magistro ha chiesto, per esempio, di conoscere anche l’ elenco di tutti quanti gli enti che alloggiano in Fiera, richiesta che potrebbe formalizzare nelle prossime settimane, nonostante i problemi seri in cui si dibatte l’ente fieristico barese. Eggià, a chi hanno portato vantaggi gli oltre ottomila mq di superficie su 2 piani all’altezza dell’ingresso monumentale, oltre a Farinetti, naturalmente? Non certo alla Fiera del Levante, che ha stipulato un contratto senza particolare convenienza e con i 165 mila euro annui per un’area vastissima dotata di parcheggi e di fronte allo splendido mare barese. E allora, evviva le olive nere a un euro, la salsa rosa a 6 e le ciliegine rosse a 4…il supermercato attrezzato enogastronomico più conveniente del mondo sarà per sempre e tutto l’anno, senza più bisogno di altri permessi.

 

Francesco De Martino

 

 

 


Pubblicato il 30 Gennaio 2014

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