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Il Libertà pronto alla piazza: “Non è più vita, con questi africani…”

La denuncia del comitato guidato dall’ex consigliere comunale Luigi Cipriani sui “gravi problemi” di convivenza civile, sicurezza, igienico sanitari e di massimo degrado all’interno del quartiere Libertà nei rapporti tra residenti ed extracomunitari, ha raggiunto l’apice. Forse un punto di non ritorno. Ed è proprio nell’assemblea di questa mattina nella sede del movimento ‘Riprendiamoci il Futuro’ che Cipriani tenterà con l’ex parlamentare Rosario Polizzi di fare il punto della situazione, visto che molti cittadini hanno ‘fortemente’ sollecitato l’assemblea, denunciando il proliferare ormai incontrollato di extracomunitari (sopratutto africani) che spadroneggiano in un quartiere diventato oramai vera e propria “periferia abbandonata a se stessa”. Stamattina a partire dalle dieci e mezzo in via Trevisani nella nuova sede dell’ex movimento Indipendente/Libertà interverranno e testimonieranno molte donne ormai stanche e non più disposte ad un‘insopportabile convivenza con extracomunitari che non hanno alcun rispetto o remora nei confronti della Città che da tempo li ospita. Cipriani ci tiene a mettere i punti sulle ‘i’: <<Vorrei precisare che nel quartiere Libertà risiedono, da anni, cittadini indiani, mauriziani e cinesi con i quali – diversamente da quello che quotidianamente avviene con gli Africani – permane una civile e rispettosa convivenza, caratterizzata da un rispetto reciproco. Al contrario, la maggior parte degli africani non perdono occasione sia per mostrare di non aver alcun rispetto degli italiani. Tanto che, di fatto, realizzano tutto quello che vogliono, dando prova di non conoscere le regole più elementari di convivenza civile>>. Conclusione? <<Esasperati da questa assurda situazione, molti residenti, ormai stanchi, vogliono vendere le loro case e sloggiare, in quanto la convivenza è letteralmente impossibile: basti pensare che si assiste ogni giorno a scene di sesso all’aperto, musica a tutto volume senza rispetto degli orari di riposo e finanche notturni, stazionamento di decine di amici extracomunitari nei corridoi e negli androni dei portoni e tanto altro>>, taglia corto Cipriani che non vede l’ora di parlarne ‘faccia a faccia’ con residenti e, se ci saranno, pappresenatnti delle Istituzioni locali. In più circostanze i residenti hanno provato a contattare, invano, gli organi di polizia (Polizia Municipale – Polizia di Stato – Carabinieri) che, però, si rimpallano la competenza ad intervenire. Secondo alcuni residenti, che saranno presenti all’assemblea, le forze dell’ordine si scaricano a vicenda su chi spetta ad intervenire. Infatti, secondo alcune testimonianze di cittadini che domani le ripeteranno certamente anche in assemblea, il centralino della polizia invita i cittadini di rivolgersi ai carabinieri, i carabinieri invitano i cittadini di rivolgersi ai vigili urbani: uno ‘scaricabarile’ insensato e pericoloso. <<A questo punto chiediamo al Prefetto e al Questore di chiarire definitivamente “a chi compete intervenire?”>>, mette le mani avanti l’ex consigliere comunale barese, pronto in assemblea a illustrare dettagliatamente le problematiche che rendono i cittadini stanchi di essere “ostaggio“ della burocrazia e di assistere alle quotidiane risse che scoppiano tra loro, minacce, marciapiedi impraticabili, sopratutto da parte anziani e donne, in quanto occupati da interi gruppi che stazionano per ore con toni che non hanno nulla di diverso da altoparlanti. Addirittura, com’è stato già detto e ripetuto, tentativi di violenza alle donne del quartiere, supermercati e bar della zona sempre più feudo di extracomunitari che richiedono somme di denaro. Durante l’assemblea sarà costituito un comitato spontaneo per dire <<basta>> a questo andazzo che non è più possibile sopportare, tantomeno tollerare, visto il silenzio dopo l’esposto già inviato dallo stesso movimento civico del Libertà al Prefetto e questore pochissimi giorni fa. E precisamente non più tardi del 23 agosto scorso: già pronto un corteo di protesta per le vie della città, senza trascurare una petizione popolare da inviare al Ministro agli Interni. Magari dicendo chiaro e tondo che <<…vogliamo vivere nel nostro quartiere e non intendiamo emigrare per colpa di chi vuole imporci il loro modo incivile di vita!>>. Sarebbe fin troppo grave, in questo momento, se Istituzioni ed Enti preposti continuassero a girare colpevolmente la testa dall’altra parte per timidezza, inanità o, ancora peggio, paura…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 2 Settembre 2017

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