Cronaca

“Il Libertà? Rione vivace, ma la maggioranza è composta da gente perbene”

“Il Libertà? Rione vivace, ma la maggioranza è composta da gente perbene”: così don Giuseppe Russo, direttore dell’Oratorio dei Padri Salesiani del Redentore. Lo abbiamo intervistato a bocce ferme per commentare il vergognoso furto dei regali di Natale per i bimbi poveri commesso da ignoti malviventi.

Don Giuseppe, stupito da questo episodio?

“Io non mi meraviglio facilmente, può accadere, non siamo su un’isola felice e deserta. Tuttavia sono deluso umanamente, questi ladri non hanno compreso che stavano danneggiando sé stessi, magari i loro stessi figli. Potevano essere infatti giocattoli diretti alle loro famiglie. Magari sono ingenuo io”.

Che sensazione ha provato?

“Di stupore e indignazione, naturalmente. Poi ho metabolizzato ed è prevalsa la ragione. Ho toccato con mano la solidarietà del rione, tanta gente si è mobilitata per venirci in aiuto, un tamtam di voci e di interventi concreti. Di questo ovviamente siamo felici. In poche parole la comunità, alla quale va il mio ringraziamento, non ci ha fatto sentire soli”.

Il suo predecessore don Preite parlava di rione vivace…

“Effettivamente è così, ma non spaventa. Dobbiamo considerare che vive ed opera tanta gente perbene ed onesta, molta di più di chi è dedicato a cattive azioni. Per questo occorre insistere sulla cultura della legalità e del rispetto delle regole. Sicuramente influisce su tutto questo la povertà, le sacche di miseria e le tante famiglie che non arrivano a fine mese, tuttavia questo non è un alibi o una giustificazione a commettere azioni delittuose”.

Bisogna sostenere le famiglie…

“Certamente, tante sono non soltanto povere, ma persino smembrate, divise, in molti casi manca la figura paterna o ci si parla poco”.

Criminalità…

“Spiace dirlo, ma me la riportano in aumento, sia la micro che la macro criminalità. Notiamo un aumento che potrebbe essere associato anche al momento economicamente difficile che tutti stiamo vivendo, con tante famiglie che non arrivano a fine mese”.

Lei è qui da un anno, come si trova?

“E’ un lavoro duro e difficile, non ha senso negarlo. Però è entusiasmante avere a che fare con i ragazzi. Cerchiamo di risolvere un problema alla volta e con l’aiuto della comunità questo diventa più semplice”.

Deluso dal furto dei giocattoli?

“Umanamente certamente sì, è stato un gesto vile. Ha significato colpire ragazzi indigenti che attendevano quei doni, tuttavia con l’aiuto della brava gente riusciremo a rimediare. L’ importante è che chi ha commesso questo gesto capisca la gravità sia sotto l’aspetto legale, ma ancor più morale. In ogni caso non ci spaventa, andiamo avanti in una realtà difficile, ma composta per la gran parte da brava gente”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 17 Novembre 2022

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