Cronaca

Il lungomare di Santo Spirito chiuso “a prova”

termine di meloni, ma c’è anche l’azione amministrativa della giunta Decaro che tenta di funzionare “a prova” come la vendita al dettaglio del noto frutto rosso stagionale. Infatti, i fruttivendoli locali per meglio reclamizzare nella vendita i meloni rossi ne propongono ai clienti l’acquisto “a prova”, invece l’Amministrazione Decaro alla comunità barese propone  “a prova” la chiusura di qualche strada cittadina, alla stregua del metodo barese per incrementare la vendita stagionale delle angurie. E benché il tentativo dell’Amministrazione barese di realizzare nuove zone di viabilità pedonale, come quello effettuato lo scorso fine settimana sul lungomare Cristoforo Colombo di Santo Spirito, venga edulcorato con il termine “sperimentale” – a detta di molti cittadini – nella sostanza resta un modo decisionale di procedere “a prova” per un’Amministrazione che, da quando si è insediata nel luglio dello scorso anno, sta accumulando più flop che successi. Infatti, l’ennesima e più recente “figuraccia” l’Amministrazione Decaro l’ha rimediata lo scorso ‘week end’ a Santo Spirito proprio in un settore, la viabilità per l’appunto, nel quale non avrebbe dovuto sbagliare nessuna iniziativa, considerata sia la precedente decennale esperienza dell’attuale Primo cittadino come assessore e delegato alla ‘Mobilità e Traffico’ durante l’era sindacale di Michele Emiliano, sia soprattutto per la sua specifica competenza professionale di ingegnere civile con specializzazione in trasporti e viabilità. Ma vediamo cosa è accaduto nel primo pomeriggio di venerdì scorso a Santo Spirito sul tratto di Lungomare Cristoforo Colombo compreso tra corso Umberto e via Marconi. I residenti e commerciati della zona intorno alle ore 16 si sono visti chiudere improvvisamente al traffico, e quindi senza preavviso alcuno, il suddetto tratto di Lungomare antistante il porto di Santo Spirito. Infatti, la segnaletica verticale provvisoria dei divieti di sosta e di transito per auto e motocicli apposta nel primo pomeriggio di venerdì prevedeva l’immediata entrata in vigore delle suddette prescrizioni. Quindi l’istantanea chiusura al traffico di quel tratto di Lungomare. Immediata è stata anche la protesta di numerosi cittadini ed operatori commerciali della zona, che si sono ribellati a tale anomalo modo di procedere, in primis con i vigili urbani impegnati nel servizio di assistenza agli operatori che stavano posizionando divieti e transenne per isolare la zona al traffico, ed il giorno dopo anche con il presidente del V Municipio, Giovanni Moretti, ed altri suoi colleghi politici locali. Venerdì pomeriggio, tra i presenti, si è trovato casualmente anche un cittadino, Onofrio Caputo, ex dipendente di un’azienda che esegue lavori di segnaletica stradale, quindi un esperto della materia, che aveva subito fatto notare ad uno degli agenti della Polizia municipale che ciò che stava avvenendo non era affatto legittimo, poiché la chiusura immediata di una via pubblica “può avvenire solo per casi particolari di urgenza o messa in sicurezza” e non certo per motivi di pedonalizzazione sperimentale. Infatti, lo stesso cittadino, nel ricordare ad uno dei vigili in servizio che il Codice della Strada prevede che al di fuori dei citati casi di pericolo ed urgenza i divieti transitori “devono essere posizionati almeno 48 ore prima della loro entrata in funzione”, aveva chiesto spiegazioni in merito, insieme ad altri che protestavano per l’anomala immediata chiusura di quel tratto di lungomare. Però, gli stessi vigili a cospetto di tali rilievi si limitavano a risposte vaghe, senza dare alcuna spiegazione. Anzi, di fronte alle ben fondate contestazioni di un esperto come Caputo in materia di posizionamento della segnaletica stradale, anche  gli stessi vigili erano in evidente imbarazzo a rispondere e in qualche caso si limitavano ad una semplice scrollata di testa e ad un silenzio che era tutto dire per quello che stava succedendo sul lungomare di Santo Spirito. La protesta dei cittadini per la chiusura del tratto di lungomare di Santo Spirito e per il mancato avviso nei termini previsti dal Cds è continuata anche sabato mattina, tanto che dopo numerose ed insistenti sollecitazioni dei cittadini ad alcuni esponenti politici locali, intorno alle ore 10,30 è giunto l’ordine da Bari di riaprire quel tratto di lungomare al traffico, rimandando l’esperimento forse alla prossima settimana, quando i divieti con il preavviso dovrebbero essere posizionati nei termini di legge ed i residenti e commercianti della zona nel frattempo dovrebbero aver digerito i disagi creati dall’Amministrazione barese con le sue decisioni presa a cuor leggero, come se chiudere al traffico un tratto di lungomare fosse un “gioco”. Infatti, senza ben studiate alternative di viabilità e parcheggio, la chiusura di quel tratto di Lungomare di Santo Spirito resta soltanto una soluzione propagandistica che, ai fini concreti, crea più svantaggi che vantaggi ad una comunità già fortemente penalizzata da un’Amministrazione comunale che sempre più sta dimostrando di essere formata da qualche componente non all’altezza del ruolo affidatogli, tanto da far dire a diversi cittadini del V Municipio che la tentata operazione propagandistica comunale “Bari per bene – Palese Santo Spirito” è l’ennesimo emblema del livello di dilettantismo politico ed amministrativo di chi vorrebbe mettersi forse in mostra nel territorio in cui risiede, ma che in realtà non solo conosce assai poco, ma che probabilmente non sa neppure da dove iniziare per potersi poi fregiare  dell’aggettivo di “buon” amministratore.       

 

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 8 Settembre 2015

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