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Il M5S aspetta l’esito delle amministrative di Foggia per decidere il da farsi a Bari e Lecce

Il partito di Conte minaccia di sfilarsi dalla coalizione progressista alle comunali del 2024, se il Pd insiste per le primarie

Settimane di attesa per la politica in Puglia. Infatti, anche nella settimana che sta per concludersi, la politica pugliese sia nel centrodestra che nel campo largo di centrosinistra è sostanzialmente ferma, perché in attesa di vedere come si concluderanno le amministrative al Comune di Foggia, dove le urne si apriranno domenica prossima alle ore 7,00 e si chiuderanno lunedì alle ore 15,00. Dai risultati del capoluogo dauno potrebbe dipendere l’andamento di alcune scelte che i principali partiti presenti sulla scena nazionale e locale andranno a fare nella nostra regione, in vista delle amministrative del 2024, soprattutto a Bari e Lecce, dove – come è noto – nella prossima primavera è in programma l’elezione del sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale. Ed il partito che più di altri nel prossimo futuro potrebbe essere influenzato in Puglia dai dati di Foggia è verosimilmente il “Movimento 5 Stelle” di Giuseppe Conte, poiché nel capoluogo dauno a guidare l’ampia coalizione di centrosinistra è un’esponente pentastellata, Maria Aida Episcopo, che è in corsa per conquistare la poltrona di Primo cittadino con altri quattro candidati sindaci, di cui tre civici ed uno (Raffaele Di Mauro di Fi) della coalizione di centrodestra. Infatti, se a Foggia il partito di Conte non riuscisse a portare la Episcopo sulla poltrona più alta di Palazzo di Città (come è accaduto a Brindisi lo scorso maggio con il pentastellato Roberto Fusco) le possibilità di future intese con il Pd e le altre sigle del “campo largo” progressista, per le amministrative del 2024 a Bari e Lecce, sicuramente si assottiglierebbero (o svanirebbero addirittura) qualora la lista pentastellata non riuscisse a raggiungere almeno il risultato sperato in termini di consensi. Invece, se domenica e lunedì prossimi (od al secondo turno, in casi ballottaggio) Episcopo fosse eletta a sindaco di Foggia, la possibilità del M5S di tirarsi fuori dall’alleanza del “campo largo” alle prossime comunali di Bari e Lecce darebbe verosimilmente azzerata ed a prescindere se la scelta del candidato sindaco di centrosinistra a Bari e Lecce avvenisse, o no, con le primarie. Al momento i pentastellati baresi, con il loro coordinatore provinciale (il sindaco di Noicattaro Raimondo Innamorato) minacciano di sfilarsi dalla coalizione se il Pd e le altre forze della coalizione progressista dovessero decidere, nella riunione barese del 25 ottobre prossimo, di scegliere il nome da candidare a sindaco nel capoluogo pugliese con il metodo delle primarie, anziché unitariamente a tavolino, a seguito dei punti programmatici stabiliti, come invece chiede il M5S. Analoga linea – ha assicurato Innamorato – il M5S intende portare avanti per la scelta del candidato sindaco a Lecce. Sta di fatto, però, che nel capoluogo salentino il Pd e le altre sigle politiche ad esso collegate hanno già da tempo indetto le primarie per l’individuazione del candidato sindaco per il 26 novembre prossimo, ma il partito salentino di Conte finora ha solo di dichiarato che non parteciperà alla scelta ai gazebo e non anche che si è tirato fuori dalla coalizione. Pertanto è evidente che il partito pugliese di Conte attende l’esito delle amministrative di Foggia per decidere effettivamente e definitivamente se, sia a Bari che a Lecce, alle prossime amministrative si presenterà con un proprio esponente come candidato sindaco e, quindi, fuori dalla coalizione del “campo largo”, oppure rimarrà all’interno di questa. A Bari, in particolare, occorre ancora capire se il candidato sindaco proposto dal gruppo di sigle che ha dato vita alla “Convenzione per Bari 2024”, il Presidente dell’associazione barese “La Giusta causa”, Michele Laforgia, in caso di primarie deciderà di essere della partita e, quindi, di allinearsi alla decisione desiderata dal Pd, oppure se candidarsi comunque a sindaco e, quindi, non partecipare alla conta nei gazebo e spaccare il centrosinistra. In quest’ultimo caso, infatti, per i pentastellati baresi potrebbe esserci anche l’opzione di un’intesa con la coalizione di Laforgia. In tal eventualità, però, la coalizione progressista capeggiata dal partito barese di Elly Schlein diverrebbe sicuramente un “campo stretto”, da allargare verosimilmente in caso di ballottaggio. Ma questo, però, è un altro discorso.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 20 Ottobre 2023

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