Cronaca

Il M5S: la compravendita dei voti in Puglia è già iniziata

All’apertura dei seggi per l’elezione del nuovo Presidente regionale ed il rinnovo del Consiglio mancano quaranta giorni esatti, ma la compravendita dei voti in Puglia è già iniziata. A denunciare questa pratica illegale di acquisizione del consenso è il ‘Movimento 5 Stelle’ che in Puglia, attraverso i suoi rappresentanti locali, si è fatto promotore dell’iniziativa “Voto libero”. L’idea è evidentemente quella di richiamare l’attenzione delle Autorità competenti sull’increscioso ma, ormai, consueto fenomeno del voto di scambio che in Puglia divenuta una pratica assai diffusa ad ogni tornata elettorale. Pratica che, con il vertiginoso calo di partecipanti al voto, diventa alla fine determinante per la vittoria o la sconfitta della competizione elettorale. L’iniziativa promossa dal M5S consiste nell’invitare gli elettori a segnalare in forma sia pur anonima, ma documentata, ad un apposito indirizzo di posta elettronica del Movimento penta stellato gli eventuali ammiccamenti elettorali che hanno come fine l’accaparramento di voti in cambio di ben predefinite contropartite in denaro o di altra natura (promesse di posti di lavoro, buoni benzina, ecc.) che, in campagna elettorale, rappresentano una vera e propria attività di mercimonio del consenso. Infatti, l’iniziativa dei penta stellati pugliesi è nata dopo che il deputato ‘grillino’ Giuseppe D’Ambrosio nei giorni scorsi ha pubblicato su Facebook una foto di una chat nella quale si faceva riferimento ad una offerta di soldi in cambio di voti, a margine di una richiesta di rappresentare nei seggi una lista collegata al candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’onorevole D’Ambrosio, inoltre, ha reso noto di aver sporto formale denuncia ai Carabinieri per la sospetta compravendita di voti di cui è venuto a conoscenza.   “Il timore é che si tratti di pratiche fin troppo consuete in periodo elettorale” ha dichiarato la candidata del M5S alla presidenza della Regione Puglia, Antonella Laricchia, che ha inoltre sottolineato: “promesse di voti in cambio di soldi o di posti di lavoro, ma da oggi gli autori di queste pratiche non potranno più dormire sonni tranquilli”, poiché “Il Movimento 5 Stelle ha deciso di lanciare in Puglia l’iniziativa ‘Voto libero’ per permettere a tutti i cittadini che vengono raggiunti da richieste di questo tipo, e che magari hanno per qualsiasi ragione il timore di denunciarle pubblicamente, di segnalarle a noi all’indirizzo votolibero@antonellalaricchia.it opportunamente correlate da registrazioni audio o foto”. “Il M5S – ha aggiunto Laricchia – si occuperà di denunciare al posto vostro”. E, in fine, la candidata alla presidenza della Regione dei “grillini” pugliesi   promesso che “se il M5S dovesse governare la Regione Puglia, sarà realizzata immediatamente una legge per la tutela dei segnalatori anche in Puglia, così come a livello nazionale”. In definitiva, il M5S si è impegnato a 
denunciare gli episodi di voti di scambio che, da non dimenticare, sono non soltanto un fatto moralmente riprovevole, ma anche un reato contemplato dal codice penale. Ed è per questo che i penta stellati pugliesi, se messi al corrente di tal genere di crimine, sono disponibili a sostituirsi nella segnalazione all’Autorità giudiziaria alle presunte vittime del voto di scambio, tutelandole, e  contemporaneamente tentare di contrastare tali  aberranti e sempre più consuete pratiche da campagna elettorale. Si tratterà, però, solo di capire quanti ed in che misura saranno disponibili a collaborare con il M5S per smascherare il fenomeno della compravendita di voti in Puglia, oppure se invece le presunte ‘vittime’ preferiranno rendersi partecipe del reato, e quindi complici, poiché ritengono forse che il proprio voto ha un “valore” non certo di natura ideale, ma materiale. E come tale, evidentemente, potrebbe anche essere oggetto di un libero scambio. Sul fronte del centrodestra, ormai diviso in due alle prossime regionali dalla presenza di due distinti candidati presidenti, Adriana Poli Bortone e Francesco Schittulli, è quest’ultimo a criticare il rivale di centrosinistra, Emiliano, che, contrariamente a quanto annunciato un paio di settimane fa su Twitter, sta facendo grande sfoggio di pubblicità elettorale a mezzo di mega manifesti 3×6. Schittulli infatti, riferendosi ad Emiliano, con una recente nota dichiara: “Oggi ci ritroviamo tutta la regione tappezzata della pubblicità elettorale del mio avversario, lo stesso che aveva promesso una campagna a costo zero”. E rileva: “Ancora una volta, e per l’ennesima volta, siamo di fronte a un candidato presidente incoerente e inaffidabile che fa esattamente il contrario di ciò che dice”. Inoltre, l’oncologo ed ex presidente della Provincia di Bari, ora candidato alla guida della Regione, commenta: “A poco serve sapere che i costi di una propaganda così vistosa e costosa sono totalmente a carico del Partito democratico”. E, continuando nel commento, ironizza sull’avversario di centrosinistra evidenziando: “Il Pd non può essere una discoteca a luci intermittenti dove Emiliano decide quando gli conviene essere segretario e quindi autorizzare la spesa e quando prenderne le distanze compilando liste civiche a scapito del suo partito”. E queste schermaglie sono verosimilmente solo quelle iniziali di una partita che si presenta praticamente in discesa per Emiliano e tutta in salita per  tutti i suoi avversari (aspiranti governatori), che evidentemente faranno di tutto per evidenziare le contraddizioni etiche, politiche e morali di un rivale che, nonostante ostenti sicurezza per la vittoria, combatte a testa bassa e senza, evidentemente, preoccuparsi affatto di ciò che dicono i rivali del modo in cui porta avanti la propria campagna elettorale. A cominciare da Laricchia del M5S e Schittulli. 

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 21 Aprile 2015

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