Cronaca

Il male oscuro, un’ecatombe silenziosa

“Il Male Oscuro”, un male silenzioso che si insedia dappertutto e travolge chiunque, anche quelli che protetti dalle loro divise appaiono i più forti, i paladini della giustizia, i difensori della collettività. Il “Il Male Oscuro”  è proprio questo è il titolo scelto per un Convegno svoltosi presso l’Università degli Studi di Bari, che ha voluto analizzare il triste e dilagante fenomeno dei suicidi tra gli appartenenti alle forze dell’ordine. Un fenomeno in forte ascesa, di cui nessuno parla e sul quale si preferisce tacere. Un fenomeno che però inizia a pesare come un macigno sulla coscienza di qualcuno.L’evento voluto e organizzato dal Sindacato di Polizia CONSAP di Bari ha visto intervenire relatori d’eccezione quali il Prof. Francesco Introna, Medico Legale, la D.ssa Tiziana Nistrio, Psicologa e Psicoterapeuta, il Dr. Vito Ferrara e Giuseppe Galante e i capi delle rappresentanze sindacali Uccio Persia e Domenico Mastrulli, rispettivamente CONSAP per la Polizia di Stato e C.O.S.P. per la Polizia Penitenziaria. A moderare l evento il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Dr. Giampaolo Balsamo.Una sala gremita dai diversi appartenenti alle forze di Polizia nella quale spiccava, in forte contrasto, una prima fila completamente vuota, la fila riservata alle autorità.I rappresentanti sindacali Mastrulli e Persia hanno sottolineato la gravità dell’assenza della classe dirigenziale che ha preferito non intervenire all’incontro. “Una scelta  discutibile – hanno dichiarato – poiché si parla dei loro uomini, del malessere e del disagio in cui molti poliziotti si trovano ad intervenire”.Il criminologo Galante durante il suo intervento ha infatti parlato di una sorta di “figlicidio, dove lo Stato ha abbandonato i suoi uomini, i suoi figli, lasciandoli soli a combattere una guerra, senza mezzi, senza risorse, senza coperture normative, creando lo svilimento di una professione di alto valore morale che ha demotivato i poliziotti. Uno Stato che riconosce garanzie sproporzionate a chi commette reati e non tutela le vittime o i difensori della legge è uno dei motivi di sbandamento”.Il capo delle rappresentanze sindacali, Uccio Persia, a sostegno della tesi, ha affermato: “Abbiamo sempre meno uomini, con un’età media che si pone alla soglia dei 50 anni, con un aumento della richiesta di sicurezza, i nostri colleghi, per garantire standard di efficienza sono costretti a sforzi immani, il tutto con mezzi inadeguati e nessuna copertura a livello politico. L’impatto emotivo e lo stress da prestazione incidono fortemente sull’operatore che si sente impotente di fronte agli eventi che lo assalgono”.Persia ha poi concluso: “Se a questo si aggiunge il totale disinteresse della classe dirigenziale a occuparsi e/o preoccuparsi dei suoi uomini abbiamo fatto bingo e quelle sedie vuote in prima fila hanno dato un segnale chiaro a chi opera in trincea dimostrando che siamo soli”.I sindacati di Polizia hanno sottolineato, inoltre, che “dove lo Stato è assente ancora una volta il C.O.S.P. e la CONSAP sono presenti”; hanno dichiarato di non voler mollare e di comune accordo hanno proposto un progetto pilota che prevede per tutti i poliziotti, carabinieri, polizia penitenziaria la possibilità di rivolgersi, in maniera anonima ad un centro di ascolto esterno, di cui la D.ssa Tiziana Nistrio diventa punto di riferimento, volto a prevenire, contrastare i fenomeni dei suicidi, mobbing e stalking negli ambienti di lavoro.

Marina Basile


Pubblicato il 18 Gennaio 2018

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