Cultura e Spettacoli

Il Male scotta sotto la cenere

I malvagi non adorano il bianco, che è il colore della purezza, ma lo braccano obbedendo all’istinto compulsivo di sporcare. Per questo motivo, Marco, un esemplare vuoto a perdere di provincia, si mette in cerca di una sua vecchia fiamma. Con le mani sporche di sangue, l’ex giovane fatale scende dall’entroterra marchigiano sino a Trani per cercare conforto nel candore di lei. Ma lei, questa ragazzona logorroica, spontanea, un po’ ingenua e provincialotta, cui però gli anni e una felice disposizione d’animo hanno regalato buonsenso e maturità, saprà come respingere la contaminazione. Questo è in sostanza ‘Certi giorni’, una produzione Kilkoa Teatro, di e con Arianna Gambaccini, che giovedì scorso è stata in cartellone al Nuovo Abeliano. Non casualmente in scena domina il bianco : l’abito di lei, la sua poltrona, le piccole colonne portaoggetti… tutto è immacolato. Ma in mezzo a tanto candore, quasi un neo, ecco una macchia scura, il telefono. Quel telefono attraverso cui Marco tornerà ad affacciarsi nella vita di lei dopo anni di silenzio… In superficie ‘Certi giorni’ è testo gaio, ricco di spunti comici e divagazioni (qualcuna di troppo) che sfiorano il cabaret. Ma sotto l’epidermide scotta il dramma di una generazione bruciata, quella del ‘che cosa faremo’?, quella dei delusi, di quelli che avendo avuto ‘tutto dalla vita’ non avrebbero ragione di lamentarsi. Una legione di giovani per lo più allo sbando, traviati dalla tv-trash, prede di una Rete melmosa e della falsità patinata di spot e fiction, immiseriti ai limiti dell’irrecuperabilità dall’industria della disinformazione e dalla pornografia del dolore… Una legione di unità di produzione e consumo vulnerabili alle suggestioni del Male. Il che spiega la leggerezza con cui figli sopprimono genitori, fidanzati delusi sfregiano con l’acido ex riottose, branchi malmenano disabili… Ben insediata nel suo micro nido (tutto si svolge in meno di quattro metri quadri), Arianna Gambaccini sprizza simpatia e raccoglie meritati applausi. – Intanto al Teatro di via Padre Kolbe è in corso la Piedigrotta Barese,  questo prezioso e articolato progetto di recupero delle nostre radici che Vito Signorile ha avviato diversi anni fa. La rassegna, iniziata venerdì scorso e destinata a chiudersi il 19 giugno, vede oggi in cartellone ‘Storie’, una produzione Gruppo Abeliano con Vito Signorile e Davide Ceddia. Il calendario dei prossimi giorni: 6 e 7 giugno : ‘La Portapannera’ (Associazione Vincenzo Tisci); 13 e 14 giugno: ‘Da Lorenze u candenjire’ (Quelli Del Teatro); 18 e 19: ‘Pane, amore e pomodoro’ (compagnia Tiberio Fiorilli).

Italo Interesse 


Pubblicato il 2 Giugno 2015

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