Cronaca

“Il merito del calo dei risarcimenti non è di Emiliano”

Le richieste al Comune di Bari dei danni per infortuni dovuti a marciapiedi rotti o buche stradali sono calati notevolmente dal 2011 in poi, ma il merito non è dovuto evidentemente al fatto che sono diminuiti nel capoluogo pugliese i marciapiedi a rischio o il numero delle buche presenti in molte vie cittadine (anzi questi elementi di rischio negli ultimi anni sono forse pure aumentati), né verosimilmente il calo delle richieste è per merito del sindaco Emiliano, che due giorni fa si è tuttavia vantato, durante un’apposita conferenza stampa, di avere “poteri taumaturgici” e “prevenire gli incidenti” perché la quantità di richieste di risarcimento per oggettiva responsabilità civile del Comune si è ora abbassata in maniera clamorosa, passando dalle 2818 domande del 2009 alle 883 del 2013. Infatti, a contestare il sindaco Emiliano, per le sue affermazioni sul merito del calo radicale dei danni da infortunio stradale risarciti dal Comune, è un suo ex assessore ai Contratti, appalti e contenzioso, Emanuele Pasculli, che al riguardo ha voluto precisare: “L’elevatissimo numero di richieste di danni, per infortuni dovuti a situazioni di oggettiva responsabilità civile del Comune, aveva da tempo insospettito la Ripartizione competente sull’effettività della quantità degli incidenti dichiarati, per cui, nel 2011, l’allora dirigente del Settore contenziosi, Franco Magnisi, dopo un’attenta analisi di talune pratiche pervenute al suo Ufficio, rilevò alcune situazioni sospette, poi riferite al sottoscritto, che all’epoca ricopriva il ruolo di assessore al ramo”. E, continuando nel racconto dei fatti, Pasculli spiega: “Fu lo stesso dirigente che, dopo avermi informato, ed anche su mia disposizione, presentò una dettagliata segnalazione alla Procura di Bari su talune circostanze poco chiare che emergevano dagli atti in possesso del Comune”. Infatti, è proprio a seguito della denuncia presentata nel 2011 dal dirigente comunale del Settore contenziosi che si è sviluppata, poi, l’inchiesta conclusasi qualche settimana fa con il rinvio a giudizio di circa una settantina di indagati, per falsi infortuni, tentativi di truffa, o truffa ai danni dell’Amministrazione comunale barese. Per la verità, l’ex assessore Pasculli, ha pure precisato che, sullo stesso argomento, nel 2009 era stata presentata una prima denuncia all’Autorità giudiziaria da parte del Comune, ma fino all’epoca dei fatti innanzi esposti non vi era stato alcuno sviluppo concreto su quanto segnalato. Infatti, una svolta determinante ai fini delle indagini, e quindi alla scoperta di talune vicende ora oggetto di attività processuale, è avvenuta evidentemente proprio a seguito dell’esposto presentato nel 2011 dal dirigente comunale del Settore. Alla luce di quanto riferito, l’ex assessore Pasculli, poi, conclude:

“Emiliano, come al solito, quando è in presenza di fatti positivi per l’Amministrazione, il merito è suo, dimenticandosi dell’apparato burocratico comunale e degli amministratori che insieme hanno concorso per certi risultati. Invece, quando si tratta di fatti negativi, come la nota e scandalosa vicenda dell’inchiesta sull’impresa Dec della famiglia Degennaro e di talune vicende sospette di questi ultimi nei rapporti con il Comune, allora il sindaco Emiliano non sa mai nulla e, se ci sono demeriti per l’Amministrazione, la colpa è solo ed unicamente dell’apparato comunale”. Come dire, i meriti di gestione del Comune sono sempre di Emiliano, e quindi degli amministratori, i demeriti invece sono quasi sempre ed unicamente degli amministrativi. Per la cronaca ricordiamo che Pasculli ha fatto parte della giunta Emiliano da febbraio del 2011, subentrando nell’esecutivo ad Antonio Decaro, che nel 2010 si era dimesso dopo la sua elezione alla Regione, ed è rimasto fino al 24 ottobre dello stesso anno, quando il sindaco gli revocò l’incarico, avendo saputo (evidentemente in anticipo) che il suo assessore ai Contratti sarebbe stato rinviato a giudizio, a seguito di una denuncia che lo stesso Emiliano aveva presentato contro Pasculli, per una sospetta vicenda di tentata concussione finalizzata a trovare un posto di lavoro per un “disperato” ultraquarantenne che viveva a carico della madre ultraottantenne, avente solo una pensione di appena 400 Euro mensili. Come è noto, l’ex assessore Pasculli in primo grado è stato riconosciuto colpevole dal gup non per tentata concussione, ma per istigazione alla corruzione. Accusa, quest’ultima, per altro stranamente riconosciutagli in sentenza e mai contestatagli durante la fase processuale. Pasculli, infatti, ha già presentato ricorso in Appello contro tale nuova imputazione, chiedendo in via principale la nullità del giudicato. E dopo tali e tante traversie giudiziarie (non ancora concluse) provocate dal sindaco Emiliano al suo ex assessore Pasculli, sarebbe stato davvero difficile che lo stesso sindaco avesse potuto riferire anche i particolari di una vicenda, positiva per il Comune, in cui non risultava lui il principale protagonista, ma un ex esponente della sua Amministrazione. E per di più da Emiliano stesso clamorosamente denunciato e rimosso.        

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 23 Gennaio 2014

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