Cronaca

Il mese di maggio tempo di preghiera

Papa Francesco ha dedicato il mese di maggio (per tradizione mariano) quale tempo di preghiera, con la recita del rosario, davanti alla calamità del Covid. L’ iniziativa del Pontefice che è in linea e coerente con la tradizione cattolica ha sollevato le perplessità di un noto teologo, Vito Mancuso, il quale ha detto che è sbagliato “mercanteggiare” con Dio. Abbiamo intervistato Monsignor Ciccio Savino, bitontino, vescovo di Cassano allo Ionio (Calabria), reduce dal Covid.

Monsignor Savino, che cosa pensa dell’iniziativa del Papa?

“L’apprezzo e sono largamente favorevole. Tutto quello che è preghiera va incoraggiato sempre e mai ostacolato. In poche parole non si tratta di una banale richiesta di salute, me è una filiale invocazione, di un bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato, che è del Vangelo. La preghiera trasfigura il nostro cuore e la nostra anima. Fa bene non a chi la riceve, ma prima di tutto a chi la recita, ci aiuta nella conversione e come dicevo, nella trasfigurazione. Non esiste iniziativa cristiana degna di questo nome senza la preghiera”.

Il teologo Vito Mancuso, però, ha parlato di mercanteggiamento…

“Non condivido. Stimo Mancuso, tuttavia, è lecito alcune volte essere in disaccordo, è la bellezza della diversità di opinioni. Qui non c’è alcun mercanteggiamento, ma soltanto un invocare attraverso il rosario, la misericordia di Dio”.

Lei ha avuto e superato il Covid, che cosa si sente di dire?

“Abbiamo avuto l’illuminismo che è tempo della ragione. A coloro che lo negano dico: ragionate, fate funzionare la mente, non è una banale influenza, conosco gente che ci ha lasciato la vita. Bisogna rispettare le regole e vaccinarsi, lo dico proprio io che ci sono passato”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 1 Maggio 2021

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio