Cronaca

Il mistero degli “accorpamenti fantasma” al Policlinico

Che cosa sta accadendo da un bel po’ di tempo nell’Azienda Consorziale Policlinico di Bari, dove, con la scusa degli accorpamenti dei reparti, sale a dismisura lo stato di confusione e disorganizzazione in reparti e dipartimenti coinvolti in nuovi organigrammi direttivi disegnati da provvedimenti adottati senza far troppo rumore. Anzi, in assoluto silenzio. A scendere in campo lancia in resta per spezzare la consegna del silenzio, come sempre, è stato Luigi Cipriani, segretario del Sindacato “Gil/Sanità”, preoccupato, appunto, dal caos che regna nella mappatura ogni giorno diversa di cliniche, dipartimenti e reparti divisi tra Università e Azienda al Policlinico. Tanto che, per iscritto, l’ex consigliere comunale barese ha già chiesto chiarimenti ai vertici aziendali di pizza Giulio Cesare. E cioè di conoscere se gli accorpamenti di alcuni reparti (Urologia Ospedaliera accorpata a quella Universitaria, la III° Clinica Ostetrica con la II° Clinica Ostetrica, eccetera eccetera…) sono stati provvedimenti concordati con i sindacati. “Ho chiesto di conoscere se vi siano state delibere in merito agli accorpamenti, se gli stessi accorpamenti risultino compatibili con il piano di riordino ospedaliero, peraltro a tutt’oggi in itinere!”, sibila Cipriani. Che sta sentendo puzza di bruciato da tempo al Policlinico, anche se è stata l’adozione d’un provvedimento risalente alla fine dell’estate dell’anno scorso, a far scattare la molla della curiosità facendo drizzare definitivamente le antenne. Infatti nella palazzina amministrativa dell’Azienda Consorziale si è provveduto a riaprire  il solo reparto del 1° piano della  Medicina Interna, con meno posti letto di quelli necessari. E con quale atto deliberativo, è restato un mistero per un bel po’ di tempo, anche perché il settore della comunicazione e trasparenza, nonostante la barca di quattrini pubblici investiti –si fa per dire- con il rinnovo d’un contratto costato oltre 170mila euro lordi all’anno al parente stretto del solito ex pezzo grosso, tutto continua a restare avvolto nel mistero. E non basta, visto che girano voci che stanno mettendo in allarme il personale. E cioè che si sta procedendo al trasferimento, presso altri reparti, del personale in servizio al secondo piano della Medicina Interna,  senza accordi e discussioni al tavolo sindacale. Come mai? Alla luce di tutto questo, facile dedurre che il personale interessato viva, come rimarca il segretario del Gil/Sanità, in uno stato di ansia e incertezza. Con la conseguenza che, di tutta la situazione di caos in cliniche e dipartimenti del Policlinico, ne risenta il rendimento lavorativo del personale impegnato in corsia per evidenti “inflessioni” psicologiche, ma soprattutto l’utenza, come si leggeva nella lettera già spedita da parecchio tempo dal battagliero sindacato autonomo barese al direttore generale Vitangelo Dattoli.

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 10 Gennaio 2013

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