Resterà forse un accenno anche nelle leggende che a Bari-Vecchia si tramanderanno un paio di generazioni, la storia della sparizione delle tipiche pietre del borgo antico- con un occhio particolare in Piazza San Pietro e lungo tutta la Muraglia (via Venezia) e ancora in tante altre piazze come Piazza Federico II di Svevia, sempre nei dintorni della Città Vecchia. A cavalcare daccapo la storia che tutti raccontano e che nessuno sa bene sulle storiche pietre bianche scomparse dopo averle sradicate da vie e piazze del Borgo Antico è stato Michele Fanelli, vicepresidente del Circolo ’Acli/Dalfino’. Il quale, senza pensarci due volte, ha riaperto la vertenza riguardante moltissime strade del Borgo Antico. <>, ripete spesso a testa bassa Fanelli anche per mettere in chiaro che proprio a Piazza San Pietro molte persone anziane sono cadute malamente, ricorrendo poi anche a medicazioni in ospedale. La situazione della pavimentazione a Bari vecchia, dunque, è diventata cronica dai tempi del ‘Piano Urban’, quando il Comune di Bari cominciò una lunga serie di interventi che prevedevano il ricambio della pavimentazione in molte aree di quella zona, ma senza raggiungere mai risultati soddisfacenti. <>. Ma Fanelli ricorda ancora una volta all’Acquedotto Pugliese che in zona Santa Scolastica esiste tuttora un impianto provvisorio che alimenta circa una quindicina di famiglie, impianti di tubi di plastica “aerei” che dovevano stare solo per poche settimane. Invece sono passati più di sei anni e quella situazione precaria è ancora precaria e tutta questa situazione è a dir poco vergognosa, basti pensare che stiamo nella zona natia <<…della città dove la storia viene umiliata da questo scempio, colpa di lavori fatti male e che le conseguenze le sta pagando la povera gente>>, si sfoga Fanelli. E a questo punto vale la pena rammentare che anche la Procura della Repubblica di Bari s’è occupata del caso delle “chianche” a Bari vecchia, estratte in modo dannoso dal pavimento delle storiche piazze per essere smaltite in discarica o chissà dove: stando a un’antica leggenda metropolitana, in case e ville di ricchi commercianti e professionisti baresi. Ma finora nessuno ha alzato il velo e di certo le basole sono tutelate e, nel caso di lavori urgenti, devono essere rimosse con attenzione, smaltite se necessario in siti autorizzati per essere poi riposizionate nel posto originario. Invece, come confermato anche da un’anziana donna romana trapiantata proprio a piazza San Pietro da diversi anni, il procedimento non è stato quasi mai rispettato dalle ditte incaricate dal Comune, provocando danni enormi al patrimonio cittadino. Conclusione? Caduta nel vuoto, inutile dirlo, anche l’ultima richiesta di ripristinare le “chianche” e di impianti idrico/fognari a regola d’arte in tutta bari Vecchia, non come a Santa Scolastica.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 7 Novembre 2014