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Il neo patron lancia subito l’appello: “Al mio segnale scatenate l’inferno”

“Quando scendo in campo non lo faccio per partecipare, ma per vincere” il motto di Aurelio De Laurentis che ha convinto il sindaco Decaro ad affidargli il titolo sportivo, dalle ceneri dell’ultima gestione fallimentare ed irrispettosa per la Città e tantissimi tifosi biancorossi. Nella sala consiliare di Palazzo di Città il sindaco Decaro ha presentato in una sala gremita di addetti ai lavori i maggiori rappresentanti dei gruppi organizzati, il neo presidente Aurelio De Laurentis. Il Primo Cittadino ha esordito cosi: “Ho scelto anche grazie all’aiuto della Commisisone che avevo messo su, per la persona e progetto che si addiceva alla città di Bari e alla sesta tifoseria d’Italia. Bari è stata non rispettata non solo con il fallimento, ma calpestata. Adesso è l’ora di rinascere ed Aurelio De Laurentis è l’imprenditore idoneo a tale impresa e che ha tutte le carte per far ripartire il calcio nel capoluogo.  Tre punti erano fondamentali, competenza sportiva, rispetto e trasparenza ed ADL incarna tutte e tre questi punti, oltre ad un’esperienza che va oltre il mondo del calcio che potrà essere costruttiva. Ho optato per l’imprenditore che metterà il ‘priscio’ e la cazzimma e sono sicuro che faremo non meno di diecimila abbonati”. Ha poi preso parola il presidente De Laurentis applaudito, all’inizio, durante a la fine della conferenza: “Ringrazio e saluto affettuosamente la terra di Bari a cui sono legato non solo per averci girato dei film, ma perché ci sono fortemente attaccato. Sono un meridionale e ci tenevo a proseguire il mio impegno nel sud, creando opportunità per tutti. Il mio progetto qui scinde da quello che ho avviato a Napoli anni fa, le due cose vanno separate. E se ci sarà e combatterò anche per questo la possibilità una volta arrivati ad alti livelli di avere entrambi le proprietà ben venga, se no avrò valorizzato il prodotto Bari e nel mio progetto imprenditoriale c’è anche mio figlio Luigi, che pur non capendo di calcio ha dato piena disponibilità e manifestato il suo entusiasmo”. Sulla sua linea programmatica non è entrato nello specifico ma ha annunciato battaglia: “Se dovesi dare il titolo a quanto accaduto da ieri, vi direi ‘Al mio segnale scatenate l’inferno’. Mio padre mi diceva che ero un guerriero e lo sono, faremo una cavalcata pazzesca. Dove ci saranno tante competitors ma ciò sarà tutto più bello ed avvincente. A capo del settore giovanile ci sarà un nome illustre Filippo Galli, Sacchi molto probabilmente sarà il mio consigliere di fiducia, per la gestione tecnica avevo pensato a Edy Reja ma non vuole più allenare, vedremo comunque in questi giorni lo sviluppo, dipenderà in ogni caso tutto da dove ripartiremo se dalla D o dalla C qualora ci fosse un ripescaggio in virtù, come ha accennato il sindaco, dell’articolo 48 che ci proietterebbe direttamente nel campionato di LegaPro”.  Il patron ha mandato anche una frecciatina alla Lega per i campionati a 20 squadre e la sua idea bocciata dei campionati under 23, piuttosto che i gironi Primavera suddivisi pe area Nord, centro e Sud. Sul budget a disposizione a prescindere dai tre milioni che saranno versati per l’iscrizione al prossimo campionato: “Non mi sono dato un budget da rispettare. Spendo ciò che ritengo utile e giusto, ma non ho mai sforato con le spese, tutto deve essere fatto con un progetto, criterio ed organizzazione, la stessa che adopero nel mio ambito ma che ci ha permesso con mio figlio di lanciare una linea vincente che oggi stava inaugurando a Cambridge nel food con un gelato marchiato Fendi. In ogni caso anche se ripartiremo dalla D dove il monte ingaggi è fissato a 28mila circa, potremo usufruire dei diritti di immagine per poter portare gente di esperienza purché sia affamata”. Il presidente ha concluso: “Avanti Bari, non temete farò mie le parole di Floriano Ludwig pronunciate dal sindaco”.

Marco Iusco


Pubblicato il 2 Agosto 2018

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