Il Nibbio: tra cronaca e Spy Thriller l’omaggio a Nicola Calipari
Mercoledì scorso al Multicinema Galleria di Bari è stato presentato il film
Mercoledì scorso al Multicinema Galleria di Bari è stato presentato il film «Il Nibbio», con la presenza dell’attore Claudio Santamaria e del regista Alessandro Tonda. Il film, distribuito da Notorious Pictures, racconta i ventotto giorni che hanno preceduto i tragici eventi del 4 marzo del 2005, quando Nicola Calipari, alto dirigente del Sismi, ha sacrificato la propria vita per salvare quella della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, rapita in Iraq da una cellula terroristica. Calipari ha avuto un suo ruolo cruciale nelle operazioni in Iraq nei primi anni Duemila per salvaguardare la vita umana e mantenere la pace. Le vere ragioni della sua morte restano ancora nell’ombra. La vicenda è ben raccontata dal film, che ne ricostruisce gli eventi sotto forma di incalzante spy story. Protagonisti Claudio Santamaria, nei panni di Calipari, e Sonia Bergamasco in quelli di Giuliana Sgrena. A Baghdad per realizzare una serie di reportage per Il manifesto, il 4 febbraio 2005 la giornalista Giuliana Sgrena viene rapita da un commando armato mentre si stava recando in un campo profughi di Falluja. È l’inizio del “mese più lungo”, come intitolò il giornale per il quale scriveva. Ventotto giorni nei quali l’intervento di Nicola Calipari, detto il Nibbio, si rivelò decisivo per la sua liberazione. Dalla telefonata che lo informò dei fatti mentre stava partendo per una vacanza con la moglie Rosa (Anna Ferzetti) e i due figli, alle serrate riunioni negli uffici del Sismi (ex servizio segreto militare), seguiamo tutte le dinamiche del suo operato durante la lunga trattativa intercorsa per la liberazione dell’ostaggio che lo portò dall’Iraq a Dubai, fino alla tragica conclusione, che avvenne 4 marzo 2005, sulla Route Irish, nei pressi dell’aeroporto della capitale irachena. «Questo film è una grande ed emozionante sfida. Raccontare la storia di Nicola Calipari e del rapimento in Iraq di Giuliana Sgrena rappresenta una responsabilità non solo artistica e professionale, ma anche culturale e storica, per la rilevanza dei fatti in questione, per la necessità di restituire al Paese in forma cinematografica un pezzo così importante della sua storia recente, per la riconoscenza e il rispetto che dobbiamo a una figura di enorme spessore umano, professionale e culturale come quella di Calipari», ha dichiarato Tonda durante il dibattito al Galleria. Il regista, insieme all’attore Claudio Santamaria, ha anche sottolineato che il film rappresenta un’importante occasione per esplorare un genere e un filone narrativo, quello della spy story, che in Italia è stato a lungo trascurato e che qui trova invece un’occasione unica di esprimersi. Gli elementi del thriller e della suspense non sono minimizzati né messi in secondo piano rispetto all’economia narrativa e produttiva del film, bensì valorizzati nel loro contributo espressivo, mantenendo un buon equilibrio tra tensione drammaturgica, intrattenimento e rispetto verso la serietà della vicenda narrata. Il risultato è un racconto accurato, che non scade né nella retorica né nell’eccessivo sentimentalismo, restituendoci un’immagine fedele della personalità del protagonista. Una prova nel complesso interessante del regista del primo The Shift, considerando la difficoltà nel gestire la complessità del materiale in questione. Il risultato è una spy story coerente, dal buon ritmo, che ci trasmette un’afflato di autenticità diverso dal solito.
Rossella Cea
Pubblicato il 15 Marzo 2025