Cultura e Spettacoli

Il Ninfeo delle Fate

Nel leccese esiste un vasto fabbricato chiamato Masseria Papaleo. Prima di decadere ad azienda rurale, quella costruzione fu dimora signorile, se è vero nella prima metà del Cinquecento appartenne a Scipione de Summa, governatore di Terra. A suggerirlo è la presenza al suo interno di una chicca architettonica : un ‘ninfeo’. Con questo nome venivano indicati nell’era classica i luoghi consacrati al culto delle ninfe, divinità femminili di rara e giovanile bellezza che potevano essere di terra o d’acqua . Il ninfeo in questione, dedicato come vedremo a queste ultime, non ha origini precristiane. Chi lo volle dovette essere un relativamente moderno ammiratore della civiltà classica. La sua costruzione perciò potrebbe risalire alla prima metà dell’Ottocento, quando il Mezzogiorno fu raggiunto dalla tendenza neoclassicista d’importazione transalpina. Un capriccio di chissà quale signorone.  Il ninfeo di cui ci stiamo occupando consiste in alcuni ambienti (mal conservati) interamente scavati alla base dell’imponente banco tufaceo su cui si leva Masseria Papaleo. Il primo ambiente è un salone a soffitto piano le cui pareti sono adorne di dodici statue femminili a grandezza naturale collocate dentro altrettante nicchie, alternate a nicchie vuote e decorate da una conchiglia intagliata alla sommità dell’emisfera. Per quanto mutile, le statue lasciano intendere in origine una certa grazia. La vera meraviglia consiste nel fatto che anche le statue sono state scolpite nella viva roccia. Nel pavimento i parziali contorni di un apertura lasciano immaginare l’accesso ad una cavità sotterranea oggi completamente interrata. Dal salone si accede ad altro diverso e ben più suggestivo ambiente : una stanza rotonda dalla volta sferica che si chiude con un lucernaio ora chiuso. Notevoli  l’ampio sedile circolare e la cornicetta dentellata a mensolette su cui poggia la cupola. All’interno di questo spazio doveva trovare spazio la vasca da bagno, ora sparita. Un luogo con siffatte caratteristiche non poteva non prestarsi a pittoresche fantasie. Ecco dunque la vasca, il ninfeo, la casa  delle Fate. Fate che escono di notte, bussano alle porte spaventando gente che possono impietrire con uno sguardo. Creature affascinanti, nude o vestite di vaporosi abiti bianchi, che possono cambiare aspetto, ingigantirsi, mutarsi in bestie… Masseria Papaleo è attualmente inerme, esposta alla stolida brutalità dei vandali. Ma si parla di un piano di recupero dell’intera area, che comprende numerose cave in abbandono. Il progetto prevede l’istituzione di un vasto Parco di cui il Ninfeo delle fate diventerà la Casa.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 15 Marzo 2014

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