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Il nuovo Bari in due parole: niente soldi

Si dice ristrutturazione finanziaria, si scrive niente soldi. Il nuovo corso del Bari inizia così, senza troppe pretese. I concetti chiave della conferenza a tre voci tenutasi ieri mattina al San Nicola sono sostanzialmente quattro: pochi euro, molto coraggio, poca ambizione e tanta pazienza. Lo dicono in maniera diversi tutti i protagonisti. Perfino Torrente, che solo tre settimane fa sventolava il concetto di normalità come unica garanzia che l’avrebbe spinto a prolungare la sua esperienza in Puglia, corregge il tiro. La consuetudine è diventato un auspicio più che una condizione necessaria al proseguo del rapporto. In poche parole, si rischia di vivere un’altra stagione carica di sofferenze. Colpe o responsabilità sono da cercare altrove. Sia chiaro. I presenti non fanno altro che riportare i fatti cercando di rendere meno amaro un boccone già ingoiato troppe volte.Ad aprire le danze è Claudio Garzelli. “Siamo contenti di poter festeggiare il rinnovo contrattuale di un tecnico bravo e preparato come Vincenzo Torrente –inizia il Direttore Generale- la sua conferma rappresenta un segnale di fiducia importante. La stessa fiducia che riponiamo nel percorso di ristrutturazione finanziaria che abbiamo intrapreso. È evidente che le ristrettezze economiche del club andranno a condizionare anche le scelte puramente tecniche, ma contiamo di allestire comunque una squadra competitiva ed attrezzata ad affrontare un campionato impegnativo come quello di cadetteria. Abbiamo vissuto, e per certi versi continueremo a vivere, delle fasi tribolate. In questo contesto la famiglia Matarrese ci è sempre stata vicina. Soprattutto nella figura di Antonio. Tuttavia, resta viva la loro intenzione di aprire la porta della società a nuovi investitori e nuovi soci. Una condizione indispensabile per far continuare a vivere il Bari. Campagna abbonamenti in funzione del tifoso? Non siamo nelle condizioni di poter proporre iniziative particolari. Il calcio vive un momento di forte disaffezione che neanche un abbonamento a prezzo ridotto potrebbe sovvertire. Piuttosto, confidiamo nella sensibilità e nell’amore dell’appassionato barese. La squadra in questo determinato momento storico ha bisogno di tutti. Speriamo che tutti rispondano presente”.Ancora più diretto è Guido Angelozzi. “Il discorso di Garzelli è stato limpido e lineare –dice il diesse- abbiamo avuto molto coraggio ad accettare questo tipo di situazione. Non fosse altro che chi ci mette la faccia, chi prende le squalifiche e le pernacchie siamo proprio noi. Probabilmente siamo tre pazzi (il terzo sarebbe Torrente, ndi), ma di sicuro siamo dei professionisti decisi a fare bene. L’anno scorso di questi tempi ho parlato di play-off e sono stato criticato per tutto il campionato. Questa volta dico che partiamo battaglieri per raggiungere l’obiettivo minimo della salvezza. Sono sicuro che ce la faremo”. Inevitabile il riferimento al mercato. “L’aspetto economico è prioritario –risponde subito Angelozzi- non voglio prendere in giro nessuno. Tutti i calciatori in rosa sono cedibili, ma nessuno sarà costretto ad andare via. Qualcuno attualmente ha un contratto che non ci possiamo permettere di onorare. Lavoreremo per sistemare le cose. Uno di questi è Ciccio Caputo. Il suo contratto va in scadenza e non ho intenzione di perderlo a zero euro. Abbiamo parlato e confido nella sua volontà di spalmare l’ingaggio su più stagioni: è la sola maniera per farlo rimanere con noi. L’attaccante da doppia cifra? Lo vorrei anche io, ma se non ci sono i soldi non ci posso fare niente. Prenderemo gente ugualmente forte, ma meno conosciuta. Sperando di fare un po’ di soldi dalle comproprietà che andremo a discutere la settimana prossima”.Torrente, nonostante tutto, sorride. “Ho scelto di rimanere a Bari per dare continuità al lavoro dello scorso anno -spiega- Bari è una piazza che continua ad affascinarmi. Ripartiamo dal decimo posto, da un gruppo di ragazzi giovani che hanno maturato un anno in più di esperienza e da tanta voglia di fare bene. La normalità? Lavoriamo per ottenerla. Spero che Caputo resti. È il nostro capitano, è legato alla sua terra ed immagino che prima di prendere una decisione diversa ci pensi mille volte. Sono fiducioso”.

Tiziano Tridente


Pubblicato il 16 Giugno 2012

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