Cultura e Spettacoli

Il nuovo museo archeologico, tra Ottocento e contemporaneità

290 giorni dall’inizio effettivo dei lavori per il progetto di recupero dell’ex monastero di Santa Scolastica con la destinazione a Museo Archeologico provinciale: l’annuncio è stato dato durante un incontro a cui ha partecipato il direttore  regionale per i Beni Culturali, Isabella Lapi, insieme ai Soprintendenti interessati: Antonio De Siena, (Beni Archeologici della Puglia) e Salvatore Buonomo (Beni Architettonici e Paesaggistci della Puglia). Il  progetto, finanziato dalla Regione Puglia, è stato elaborato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia. La copertura del costo complessivo dell’intervento del I Lotto funzionale, è assicurata da un finanziamento in base all’Accordo di Programma Quadro tra MiBAC e Regione Puglia “Beni e Attività Culturali” del 22.12.2003, tramite l’intervento BCA19 “Recupero, valorizzazione e fruizione del Monastero di Santa Scolastica e Parco Archeologico di Piazza San Pietro”, per un importo di € 1.900.000,00. Il MiBAC ha stanziato altri due finanziamenti a prosecuzione e integrazione dei lavori in corso: per lavori di restauro e adeguamento funzionale (integrazione P.O. 2011, € 500.000,00) e per lavori di restauro delle aree archeologiche (€ 430.000,00). Attualmente i due interventi sono in fase di progettazione. Direttore dei lavori è Francesco Longobardi (Direzione Regionale), che ha firmato il progetto insieme all’ex Soprintendente Archeologica Teresa Elena Cinquantaquattro. Il coordinamento generale è dell’ex direttore regionale Ruggero Martines (fino al 30/11/2010)  e di Isabella Lapi (dal 1/12/2010).  “Il museo dovrà avere una gestione pubblica- ha spiegato la Lapi- come è opportuno per un museo che rappresenta un caso unico in Italia. Si tratta, infatti, di un museo provinciale che sistematicamene ha visto arricchire le sue raccolte. Si è reso necessario anche creare un comitato scientifico, che seguisse i lavori riguardanti anche la valorizzazione e fruizione del complesso monumentale”.  Il Soprintendente De Siena ha evidenziato che: “Si tratta di un lavoro che ha delle aspettative enormi, basti pensare che bisogna recuperare tutto il lavoro sostanziale per recuperare lo scavo di Piazza San Pietro”. Il museo archeologico, come già previsto ormai da qualche anno (durante la sospensione dei lavori), dovrebbe inglobare nel suo percorso la parte relativa agli scavi in quella che è una delle aree con insediamenti più risalenti dell’attuale Bari. “Ci sarà un percorso diacronico unitario che partirà dalla protostoria, per proseguire nel percorso bizantino e infine proporre il vero e proprio allestimento museale. Nel progettare il museo si è cercato di unire due visioni del museo archeologico: quella ottocentesca, connaturata all’origine stessa del museo provinciale barese (istituito nelle sale del primo piano di Palazzo Ateneo) e la visione moderna, che guarda ai contesti e li studia. Nel tempo Bari ha sviluppato la sua natura di centro proiettato nel Mediterraneo, ma c’è anche un aspetto ottocentesco nel museo che va recuperato”. Il Soprintendente Bonomo ha proseguito nella descrizione del progetto di un museo che deve raprpesentare “un biglietto da visita per la città. È importante rafforzarne i contenuti, utilizzando al meglio la sinergia che si è venuta a creare tra enti e istituzioni in ordine alla progettualità”. Il nuovo museo archeologico avrà un ruolo importante in un  progetto finanziato dai programmi SAC (Sistemi Ambientali e Culturali) della Regione, come ha evidenziato Angela Barbanente (assessore regionale all’Assetto del Territorio, Paesaggio, Aree Protette e Beni Culturali), intervenuta alla presentazione in rappresentanza delle istituzioni insieme a Francesco Schittulli (presidente  Provincia di Bari) e Nuccio Altieri (assessore Cultura e Turismo Provincia di Bari). Schittulli ha parlato della chiusura di “un capitolo buio”: “Con Santa Scolastica  abbiamo ereditato un museo da ristrutturare, 30 mila reperti chiusi in deposito e una situazione di stallo amministrativo che aveva impantanato il tutto facendo spendere all’amministrazione provinciale circa 400 mila euro senza mai aprire il cantiere. Dopo decenni e, al di là delle scelte fatte dai miei predecessori, oggi si chiude un capitolo buio relativo alla vicenda del museo archeologico e, questo, grazie alla sinergia e alla condivisione della scelte progettuali fra Provincia di Bari, Regione Puglia e Direzione regionale per beni culturali. Una collaborazione fondamentale che ci consente di inaugurare il cantiere dei lavori”. La Direzione Regionale ha predisposto un progetto complesso con alcune novità, come  il nuovo percorso fra la Porta a mare e la Porta a terra (Art-Way) nell’ex convento di Santa Scolastica e il un percorso panoramico di visita ai Bastioni che, partendo dall’interno del complesso, si snoderà fino alle terrazze panoramiche sopraelevate ridiscendendo all’area degli scavi di San Pietro fino al Lungomare,  riconnettendo il “percorso della Muraglia”. Per l’area dell’ex San Pietro, invece, sarà ripresa l’attività scientifica di scavo archeologico e di restauro, propedeutica alla progettazione del nuovo padiglione, ampliamento della sede museale di Santa Scolastica. Al piano terra dell’ala est sarà proposta una selezione di contesti archeologici e singoli reperti particolarmente significativi della storia della formazione della collezione del Museo archeologico della Provincia di Bari, con le integrazioni dei reperti statali, fra cui: reperti rinvenuti dalle aree del Dolmen la Chianca di Bisceglie (scavi primi ‘900), da Noicattaro (scavi primi ‘900: corredo funerario di età arcaica, VI sec. a.C; pendaglio e dischi maurei, VI sec. a.C.), da Bari città (cratere a figure rosse fliacico, IV sec. a.C.; monete da Bari e altre località di età classica e medievale) e da Bari San Pietro (erma bifronte in marmo di età romana, I sec.; monete di età classica e medievale da Bari e altre località).
  
Mariapina Mascolo
 

 
 
 
 
 


Pubblicato il 1 Dicembre 2011

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