Cultura e Spettacoli

Il Papa, la fontana e il qui pro quo

La Puglia ha dato i natali a uomini illustri d’ogni genere : artisti, imprenditori, militari, sportivi, letterati… Anche uomini di chiesa. Uno dei più celebre di questi fu Pietro Francesco Orsini, il quale, nato a Gravina nel 1659, divenne Papa col nome di Benedetto XIII nel 1724 ; morì nel 1730. Uomo pio e modesto, nemico della pompa e ancor più degli sprechi, il nuovo pontefice non brillò per malizia. Per il modo in cui riponeva fiducia nel prossimo – del quale limite in molti approfittarono – si disse che “alla semplicità della colomba non accoppiava la sagacità del serpente” (Audisio). Clamoroso l’affare della Fontana di Trevi. La storia della più nota fontana del mondo è legata a quella della costruzione dell’Acquedotto Vergine. Tale condotta idrica, che risale ai tempi dell’imperatore Augusto, è ancora oggi in funzione. Secondo una leggenda riportata da Sesto Giulio Frontino, una ragazza (una ‘virgo’, cioè una vergine) avrebbe indicato agli scavatori il punto dove lavorare di piccone per portare in superficie una falda da incanalare nel nuovo acquedotto, che dunque venne chiamato ‘Vergine’ a ricordo dell’episodio. Ciò premesso, Benedetto XIII decise di legare il proprio nome al fasto della fontana ornandola di un personale contributo, ovvero facendo erigere sul piedistallo che il Bernini aveva sistemato al centro delle – allora – due vasche una statua che riproducesse la ‘virgo’ di cui prima. ll pontefice gravinese anziché rivolgersi ai più noti artisti del tempo, forse per campanilismo, forse per risparmiare, preferì affidare l’incarico a Paolo Benaglia, scultore partenopeo. Ricevuto l’incarico, Benaglia lo eseguì ‘alla lettera’, senza prendersi la briga di documentarsi. Ovvero, fraintendendo ‘vergine’ con Vergine, scolpì una statua della Madonna… Insomma, una scultura religiosa invece che laica (l’abbaglio sarebbe ancora sotto gli occhi di tutti se di quella statua non se ne fossero perdute le tracce durante i tanti rifacimenti a cui la Fontana di Trevi è andata incontro). Ci si stupisce che la clamorosa svista sia passata sotto il naso di tutti. E se invece se ne accorsero tutti?.. Forse il bonario Benedetto XIII, volendo vedere nel curioso accidente un segno del Cielo perdonò l’avventato Benaglia. D’altronde, come respingere – rifiutando di pagarla – una riproduzione seppure ‘involontaria’ della Vergine? Un gesto poco cristiano e affatto papale, tanto più che la scultura doveva essere quanto meno di buona fattura. Insomma, piuttosto che pagare comunque una Vergine non commissionata e poi pagare un altro artista perché eseguisse la ‘virgo’ voluta, era minor danno imporre a tutti il silenzio e lasciare il mondo come stava. Con gli sperperi il buon papa pugliese non andava d’accordo.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 15 Novembre 2019

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