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Il ‘pasticcio’ delle commissioni d’invalidità civile

Ancora nel mirino le commissioni sanitarie d’invalidità della Regione Puglia, con un occhio particolare per quelle dell’azienda locale barese, scadute da due anni e mezzo secondo quanto denunciato nei giorni scorsi da un paio di politici pugliesi. In effetti dal 2015 sarebbe scoccata, almeno sulla carta, la naturale scadenza delle commissioni d’invalidità della Azienda Sanitaria Locale di Bari che invece continuano regolarmente a funzionare, con tanto di verbali e accertamenti sanitari. Invece ancora tutto tace per quanto riguarda le nuove nomine all’interno delle commissioni stesse. Nel limbo, tanto per essere più chiari, una quindicina di commissioni in Terra di Bari, senza contare più di quaranta in tutta le regione Puglia, che si occupano di accertare come detto le invalidità civili, tra cui anche quelle che interessano sordità e cecità. La segnalazione è arrivata nelle settimane scorse dal consigliere regionale del Movimento 5Stelle Mario Conca, che ha già presentato una ‘mozione’ per impegnare il Governo regionale addirittura ad abolirle, quelle commissioni, affidando direttamente all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) gli accertamenti sul possesso dei requisiti per conseguire gli assegni d’invalidità civile. Per Conca si eviterebbe in questa maniera agli utenti di doversi sottoporre alla doppia visita medica delle Commissioni Asl e Inps mentre altrove, in ossequio a un protocollo già sottoscritto in altre regioni dello Stivale come Calabria e Basilicata, si risparmiano tempo e denaro. Ma in campo è sceso da ieri anche l’ex consigliere comunale barese Luigi Cipriani, che a sua volta s’è rivolto a Corte dei Conti e Direzione Generale dell’azienda sanitaria del capoluogo, chiedendo se quelle commissioni siano e meno giuridicamente legittime. Dunque, è stato Cipriani, segretario del Movimento “Riprendiamoci il Futuro”, da andare giù ancora più duro sulle Commissioni Mediche della Azienda di Bari, preposte per l’accertamento –come detto sopra – dell’invalidità civile e dell’handicap, nominate con una deliberazione regionale risalente a ottobre 2011. Commissioni diventate operative dal successivo aprile 2012, come per legge. <<Le commissioni dovevano avere durata triennale, per cui le stesse, nell’aprile 2015 sarebbero dovute decadere. Stranamente tutto ciò non è mai avvenuto, anzi nell’Aprile 2016 fu indetto un nuovo bando finalizzato alla composizione di nuove commissioni, ma a tutt’oggi le valutazioni medico legali continuano ad essere effettuate sempre dalle “eterne” commissioni>>, incalza Cipriani. Che a questo punto vuole andare a fondo per capire a quale titolo queste commissioni (ormai giuridicamente decadute) continuino a sottoporre i pazienti a valutazioni medico-legali. Insomma, perchè la ASL Bari continua a  mantenere in “vita”, i componenti esterni e in alcune circostanze finanche pensionati, sobbarcandosi dell’onere di partita IVA, con un  ulteriore esborso di denaro pubblico? E’ chiaro che a questo punto nelle stanze dei bottoni della sanità pugliese, e non solo, bisogna intervenire per spezzare questo circolo “vizioso”, come lo chiama Gino Cipriani, anche al fine di insediare nel lasso più breve le “legittime” commissioni per cui fu indetto il nuovo bando. Commissioni inspiegabilmente  “parcheggiate”…, per cui bisognerà pure valutare se il protrarsi dei tempi morti, come dire, possa aver comportato danni erariali. Magari costringendo in futuro a dover valutare e rimettere in discussione la legittimità delle invalidità accertate finora. Un brutto pasticcio, per dirla tutta….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 20 Dicembre 2017

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