Il Pdl denuncia: niente abbattimento delle barriere a viale Japigia.
Viale Japigia – si sa – non è via Montenapoleone nel cuore ricco e pulsante della Milano da bere, alla periferia sud del capoluogo pugliese è il vero luogo dell’intreccio e a volte anche del misfatto. Soprattutto dal punto di vista amministrativo. Vera anima popolare dell’omonimo quartiere, caleidoscopio di luci ed ombre, flussi, merci e vitalità è strada commerciale per definizione e cuore pulsante di Japigia per vocazione. Croce e delizia dei politici locali, sempre a caccia di consensi, il viale è anche il luogo preferito per lo ‘struscio’ tipico da campagna elettorale: incontri, confronti, impegni e strette di mano. Promesse sistematicamente dimenticate ad urne chiuse. E’ il vero tallone d’Achille del centrosinistra in Circoscrizione ma per il Presidente Giorgio D’Amore rischia di trasformarsi in una vera e propria Waterloo, di napoleonica memoria. Qualche esempio? Fogna nera da rifare, scarsa illuminazione, igiene pubblica da terzo mondo, traffico sempre più caotico e parcheggio selvaggio nelle ore di punta, mercato alimentare a cielo aperto, raccolta differenziata inefficiente e – ultima ma non per ultima – totale assenza di scivoli per diversamente abili, in assoluta violazione delle normative a tutela dei portatori di handicap. Insomma, una vera debacle. L’esempio plastico del fallimento del centrosinistra in Quinta Circoscrizione. Nel consiglio circoscrizionale del 13 dicembre 2011, stanchi dunque della demagogia a buon mercato di alcuni e facendosi carico delle numerose segnalazioni ricevute, i consiglieri Claudio Sgambati, Cosimo Boccasile, Giuseppe Romito e Angelo Palermiti, tutti appartenenti al Popolo delle Libertà, hanno proposto l’abbattimento delle barriere architettoniche su viale Japigia, con parte dei 75mila euro previsti dal Piano Economico Gestionale (Peg) 2011 per gli interventi di riqualificazione del territorio. La maggioranza capitanata dal presidente Giorgio D’Amore però, con un emendamento surreale – in perfetto stile ‘radical-chic’ tanto di moda nei salotti della cosiddetta sinistra – ha bocciato la proposta di Sgambati e compagni, preferendo dirottare i fondi previsti su un velleitario ‘restyling’ del giardino di via Suglia, posizionato all’interno d’una zona “…tanto periferica quanto medio-borghese, con buona pace delle numerose istanze presentate da associazioni, famiglie e cittadini del quartiere in condizioni di disagio”, chiosa sconsolato Sgambati. Il pasticcio di viale Japigia, come si evince dagli atti, porta la firma dei consiglieri democratici Scivittaro, Mastromarino e Leonetti, e della presidente della Commissione “Servizi Sociali” Angela Perna (Italia dei Valori) che più di ogni altro dovrebbe, a rigor di logica, avere a cuore i problemi di mobilità dei diversamente abili del quartiere Japigia. “Una scelta scandalosa, frutto evidente della politica di basso profilo che affligge i nostri tempi, tanto indigeribile quanto pasticciata e insensata da costringere lo sconcertato vicepresidente della Circoscrizione, Nico Carnimeo, a rassegnare frettlosamente le dimissioni dal gruppo consiliare del Partito Democratico”, la conclusione del capogruppo circoscrizionale pidiellino a Japigia,-Torre a Mare Sgambati. Ancora desideroso di capire se vale di più la qualità della vita dei portatori di handicap o qualche giostrina in più per nonni e bambini.
Francesco De Martino
Pubblicato il 13 Gennaio 2012