Primo Piano

“Il Piano ospedaliero va rifatto, non emendato”

“Il Piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia, presentato dal governato Michele Emiliano, va completamente rifatto, per ottenere un prodotto equilibrato che tenga conto delle reali esigenze della popolazione”. A sostenere questa tesi è il capogruppo regionale di Cor (Conservatori e riformisti), Ignazio Zullo, che durante un’apposita conferenza stampa svoltasi lunedì mattina, nella sala “Finocchiaro” del palazzo regionale di via Capruzzi, ha rilevato: “Su questa strada iniziano ad incamminarsi altri gruppi politici della maggioranza che sostiene il presidente Emiliano”.  “E questo – ha sottolineato Zullo – è un piacere enorme perché dà l’idea che il nostro agire 
non è per partito preso. Oggi le criticità le ha notate il gruppo di ‘Noi a Sinistra per la Puglia’, con il consigliere Borraccino, ma ho visto che anche i sindacati le hanno notate. Speriamo che facendo squadra si possa esortare Emiliano a rivedere quello che ha fatto”. Come è noto, infatti, lo scorso 20 settembre il capogruppo regionale della lista civica di maggioranza “Noi a Sinistra per la Puglia”, Cosimo Borraccino per l’appunto, ha espresso voto contrario in commissione Sanità sul Piano di riordino ospedaliero ed i rappresentanti delle forze di opposizione nelle stessa commissione che, in un primo momento avevano dichiarato di volersi astenere, dopo la dichiarazione di voto dell’esponente di ‘Noi a sinistra’, hanno votato contro. Di conseguenza la Commissione si è conclusa con un parere, obbligatorio ma non vincolante, sfavorevole al Piano, facendo di conseguenza nascere numerose polemiche all’interno della maggioranza, oltre che da parte delle opposizione. L’esortazione del gruppo regionale di Cor al presidente della Regione a riscrivere il Piano di riordino, senza i condizionamenti derivanti dalle varie richieste pervenute in modo campanilistico dai consiglieri della sua maggioranza, ha poi portato Zullo a spiegare le ragioni per le quali, in sede di commissione Sanità, gli esponenti di Cor hanno ritenuto opportuno non partecipare alla “fiera degli emendamenti”, considerando il Piano non adattabile con semplici modifiche, bensì oggetto di  scritturazione  ex novo. Infatti, Zullo ha poi pure spiegato: “Il Piano è disequilibrato, presenta una serie di discrasie e disomogeneità in sede di applicazione dei principi fissati dal DM 70/2015, manca di effettive analisi demografiche della popolazione pugliese e valutazioni dei dati epidemiologici dei bisogni in termini di salute”. E, proseguendo, il capogruppo di Cor ha aggiunto: “Manca anche di una valutazione preliminare dei requisiti strutturali e tecnologici delle varie strutture ospedaliere e manca soprattutto – ha sottolineato Zullo – una minima valutazione di sostenibilità del Piano che possa permettere di capire se sono stati rispettati i parametri del rapporto costi-ricavi e di indebitamento sostenibile previsti dalla legge di stabilità che non può essere superiore al 10%, per evitare i Piani di rientro per ogni singolo ospedale”. Inoltre, “nel Piano non vi è alcun riferimento alle reti dell’emergenza-urgenza  e in relazione alla continuità ospedale-territorio che – ha precisato il capogruppo di Cor – è indispensabile ai fini del raggiungimento dell’efficienza ospedaliera”. “A tutto ciò – ha rilevato Zullo – si deve aggiungere la disomogeneità nella distribuzione del numero dei posti letto per mille abitanti e dei posti letto per disciplina fra i diversi territori della regione”, per concludere affermando che “l’obiettivo  è quello di ricostruire un Piano efficace ed efficiente che alleggerisca la Puglia dalla tassazione”. Mentre per un altro consigliere di Cor,  Francesco Ventola, questo Piano “è un adempimento formale per evitare il commissariamento da parte del Governo centrale e nel fare ciò Emiliano ha utilizzato il suo ‘physique du role’. Se si continua ad utilizzare il metodo del ricatto – ha poi pure affermato Ventola – non possiamo sperare di ottenere risultati positivi nella Sanità, così come è già accaduto negli altri settori in cui ha invocato l’intervento della magistratura”.  A contestare ad Emiliano l’applicazione esclusiva di “metodi ragionieristici” è stato il consigliere di Cor Renato Perrini, rilevando che “quando si ha a che fare con problematiche come quelle che attanagliano il territorio tarantino” è irrealistico non tener conto che a Taranto, che vive con l’Ilva problematiche legate all’apparato respiratorio, i posti letto di pneumologia previsti dal Piano sono addirittura inferiori rispetto ad altri contesti territoriali. Per il consigliere di Cor della provincia di Lecce, Saverio Congedo, “sulla Sanità Emiliano aveva promesso segnali di forte discontinuità rispetto alla gestione del suo predecessore (ndr – Nichi Vendola), ma di tutto ciò non si vede ombra, anzi l’aspetto più preoccupante che emerge è che ci troviamo di fronte ad una situazione in cui non conosciamo la rotta che questo governo voglia seguire per lenire il mal funzionamento generale che regna nell’ambito sanitario”.  In definitiva, per il gruppo “fittiano” alla Regione, il nuovo Piano ospedaliero del governatore pugliese succeduto a Vendola risponde sempre al solito “gioco” del “Tiro alla giacchetta”, in quanto Emiliano si è lasciato prendere da quanti nella sua maggioranza vogliono essere accontentanti, quando è invece necessario predisporre una seria concertazione e condivisione dello stesso. Che altro non sarebbe se non un “accontentare” in altra forma e modo coloro che, alla fine, il Piano di riordino ospedaliero lo devono votare in Aula.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 27 Settembre 2016

Articoli Correlati

Back to top button