Cultura e Spettacoli

Il ‘ponte’ della Meraviglia

E’ una delle più importanti ricchezze architettoniche di Bari vecchia. Si calcola che nei momenti di maggiore flusso turistico, l’Arco della Meraviglia, venga fotografato un centinaio di volte al giorno. Quello della Meraviglia viene fatto rientrare tra i circa cinquanta archi del borgo antico. In realtà qui non siamo in presenza di arco propriamente detto, cioè di un’antica porta o di un varco tra costruzioni, bensì di una elegante soluzione architettonica a sostegno di un ponte. Proprio così, ciò che tutti chiamano Arco Delle Meraviglie è in realtà un passaggio sopraelevato tra abitazioni antistanti. Intorno a questo ponte e alle sue funzioni è fiorita una stucchevole leggenda di cui qui si propone una delle tante varianti : Due innamorati si guardavamo attraverso le finestre delle loro case, poste l’una di fronte l’altra. Un amore senza speranza, il loro, stante la rivalità fra le due famiglie. Ma una notte Santi invocati disperatamente intervenivano a compiere il miracolo : Un passaggio diretto tra le due abitazioni. Toccate da quello che era un segno palese di celeste approvazione, le due famiglie si riconciliavano e i due giovani potevano finalmente coronare il loro sogno. Lo stupore suscitato in tutti dalla fulminea apparizione di quel ponte sarebbe all’origine di ‘Arco della Meraviglia’. In realtà quel Meraviglia era il cognome di una facoltosa famiglia di imprenditori milanesi la cui fortuna prosperava proprio in prossimità del nostro ponte (ad arco). Evidentemente proprietari dei due contrapposti immobili (dei quali si può immaginare i locali al pian terreno adibiti a magazzini) i Meraviglia trovarono utile collegare i piani sovrastanti destinati alle esigenze famigliari. La vicenda dei Meraviglia rientra nel successo che incontrò la comunità di mercanti milanesi insediatisi a Bari dopo il 13 settembre 1465, giorno in cui Sforza Maria Sforza entrava solennemente in città per esserne acclamato Duca. Questo afflusso si spiega con la concessione di privilegi fiscali e privative commerciali che mettevano i mercanti lombardi sullo stesso piano dei già ben sistemati uomini d’affari veneziani. Da quel momento a Bari affluirono imprenditori provenienti da un po’ tutta l’Italia del nord. Qualcuno scendeva da Ferrara, come si arguisce dal toponimo della più nota piazza del borgo antico : Piazza del Ferrarese. Strada Zèuli, ancora nel borgo antico, porta il nome di una famiglia di Faenza. Da Bologna venivano i Sagges, altra famiglia di commercianti di cui resta memoria nelle targhe di una tortuosa via. Via Vanese, prende nome da un banchiere del nord Italia che però, scrive Vito Masellis “un bel giorno si eclissò senza pagare i debiti che aveva contratti con molti cittadini”.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 1 Giugno 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio