Cronaca

Il porto di Bari non ha mai conosciuto incidenti da traffico navale

Il recente disastro di Genova ci porta a considerare che il porto di Bari non ha mai conosciuto incidenti da traffico navale. Ma una notte del 1963 ci andammo vicini. C’era tempesta e un mercantile rumeno, lo Iasi Constanta mentre cercava rifugio in porto venne scaraventato a riva. Si arenò proprio di fronte al faro, a pochissimi metri dai blocchi di calcestruzzo che ancora oggi difendono quel tratto di Lungomare Starita dalla violenza del mare. Il fatto fece scalpore e nel giro di pochi giorni quell’anonima nave divenne una specie di attrazione ; d’altra parte, gli svaghi nella sonnacchiosa Bari dei primi anni sessanta erano così pochi che pure un qualunque mercantile arenato sul bagnasciuga andava bene. Tutti andarono a scattare fotografie, a girare filmati con le prime cineprese portatili,  a cercare di mettere piede sulla nave (ma a turno uomini dell’equipaggio vigilavano che ciò non avvenisse). Poi, esaurita la curiosità collettiva, lo Iasi Constanta smise di fare notizia ed entrò silenziosamente a far parte del panorama periferico del capoluogo. Ma intanto si discuteva della sua sorte, si poteva mica lasciarla lì quella nave, che figura avrebbe fatto Bari alla prossima Fiera? Si parlò di attivare squadre di rimorchiatori, si parlò anche di far arrivare dai cantieri di Trieste o di Genova personale specializzato per demolire sul posto la nave. E siccome la fantasia galoppava, tra i ragazzi corse la voce che sarebbe arrivato un incrociatore della nostra marina a polverizzare lo Iasi Constanta a colpi di cannone… Poi un giorno il relitto ‘sparì’. La risoluzione del problema passò talmente sotto silenzio che per la maggior parte dei baresi la scomparsa della nave fu una sorpresa. Erano venuti i rimorchiatori, gli operai dei grandi cantieri?… Nessuno se ne ricorda più. Chiunque fosse venuto, qualunque cosa avesse avuto luogo, per i baresi fu come il risvegliarsi da un sogno. Nessuno Iasi Constanta si era arenato alla punta di San Cataldo. Così, rimase nella memoria collettiva solo il ricordo sbiadito di una carcassa rugginosa. E non se ne parlò più. Cose d’altri tempi. Fosse stato oggi… Il lettore immagini quelle buone carni dei giornalisti : Qual era la rotta della nave, che trasportava, perché quelli dell’equipaggio tenevano lontani i curiosi, il capitano era sobrio, eh?…. Ci vuol poco perché la teoria del complotto o l’ipotesi aliena trovino  come farsi strada. E’ però il caso di segnalare che in Capitaneria sono introvabili i verbali relativi a quel fatto. E allora?… E allora niente, solo un banale carico di legname o riso, una comune rotta adriatica, un capitano sfortunato e marinai fedeli alle consegne dell’armatore (se un estraneo sale a bordo e si fa male, chi è che  paga?). 

Italo Interesse


Pubblicato il 10 Maggio 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio